Copasir, il costituzionalista Curreri: «Il presidente spetta a FdI, non ci sono dubbi. Ecco perché»
«Dal punto di vista legislativo non c’è dubbio che la presidenza del Copasir spetti a FdI, perché è l’unico partito che ha votato contro la fiducia al governo Draghi». A dirlo è stato Salvatore Curreri, costituzionalista e docente dell’Università Kore di Enna, in merito al rebus della presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che agita i partiti della maggioranza.
Nessun dubbio: la presidenza del Copasir spetta a FdI
Il costituzionalista, che è esperto di diritto parlamentare, ha sottolineato che «legislativamente parlando la ratio è chiara. Trattandosi di una Commissione di controllo, la sua guida va a un membro dell’opposizione». Poi, «se le forze politiche ritengono, come hanno fatto nel caso di D’Alema con il governo Monti, che il presidente attuale», ovvero il leghista Raffaele Volpi, «goda di una stima bipartisan e FdI è d’accordo, allora le cose possono anche rimanere come sono». Ma «in ogni caso», ha precisato Curreri parlando con l’Adnkronos, ci vuole sempre l’ok del partito di Giorgia Meloni. «In questa vicenda – ha aggiunto – il diritto di veto ce l’ha solo FdI». E «se FdI rivendica la presidenza del Copasir, i presidenti di Camera e Senato non possono fare altro che dar corso a questa richiesta».
Per la composizione «serve una soluzione politica»
«Altra, invece – ha chiarito Curreri – è la questione della composizione del Copasir. Secondo il dettato della legge, oltre alla presidenza, pure metà dell’organismo di garanzia, ovvero cinque membri, dovrebbero andare all’opposizione». Per il costituzionalista «si potrebbe lasciare invariata la composizione». Ma comunque «serve una soluzione politica», perché la norma prevede una quota fissa per l’opposizione, non contemplando l’ipotesi che sia rappresentata da un solo partito.
Curreri: «Le richieste di FdI vanno accolte»
Anche in questo caso però il presupposto è che «le forze politiche abbiano il buon senso di accogliere tutte le richieste avanzate da FdI», ha chiarito Curreri, facendo l’esempio di una eventuale richiesta di FdI di audire alcune personalità. Per il costituzionalista occorre, insomma, «siglare un gentlemen’s agreement: lasciamo tutto com’è, ovvero i componenti del Copasir non si toccano, ma la maggioranza oltre a dare la presidenza a FdI, come è giusto che sia, accolga tutte le richieste del partito di Meloni». «Serve -ha ribadito – un patto della serie “a cortesia si risponde con cortesia”».