Covid, numeri da far paura: oggi 502 morti. Alta tensione, disposti controlli a raffica nelle città

16 Mar 2021 18:34 - di Eleonora Guerra
covid morti

È un incremento davvero drammatico quello dei morti per Covid nelle ultime 24 ore: dalle 354 vittime di ieri, infatti, si è passati alle 502 di oggi, che portano il numero totale dei decessi da inizio pandemia a 103.001. Un dato che lascia attoniti e che non consente di rallegrarsi nemmeno per il netto calo del tasso di positività, sceso al 5,5% dall’8,5% di ieri.

Oggi 502 morti per Covid e aumentano i ricoveri

I nuovi casi nelle ultime 24 ore sono stati 20.396, ieri erano stati 15.267. Ma il numero dei tamponi effettuati oggi è decisamente superiore: 369.375 tamponi contro i 179.015 di ieri. Oltre alla drammatica crescita delle morti, a preoccupare nell’andamento del Covid è l’aumento dei ricoveri. In terapia intensiva ci sono oggi 99 pazienti in più di ieri. Nei reparti, poi, il numero dei pazienti è cresciuto di 760 unità. Gli attualmente positivi sono 536.115 , vale a dire 5.758 in più di ieri. I guariti sono stati 14.116, che portano il totale da inizio pandemia a 2.619.654.

Il Viminale ordina più controlli nelle città

Intanto il Viminale, alla luce delle disposizioni del decreto del 13 marzo, ha inviato una circolare ai prefetti. Il documento raccomanda «un particolare sforzo operativo» sui controlli. Il ministero chiede, quindi, che «i servizi territoriali vengano disposti con accuratezza e si concentrino specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive».

La stretta sugli spostamenti di Pasqua

Inoltre, la circolare si concentra sul periodo pasquale, per il quale appare «opportuno che vengano disposti mirati controlli lungo le strade di scorrimento extra-urbano, potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi, onde accertare il rigoroso rispetto delle disposizioni in materia di mobilità». «Uguale attenzione – si legge ancora nel documento – andrà, poi, rivolta alle stazioni aeroportuali e ferroviarie. Come pure agli altri snodi della mobilità urbana».

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