Covid, Rt inchiodato all’1.16 e situazione “in peggioramento”. Pure la Sardegna vede arancione
Non sono bastate le strette agli ingressi sull’Isola per mettere la Sardegna al riparo dal rischio di perdere la zona bianca. La Regione, infatti, potrebbe balzare in zona arancione, non tanto a causa della situazione epidemiologica, quanto dell’ultimo decreto del governo che ha cancellato il giallo fino al 6 aprile. Oltre alla Sardegna, anche per le altre regioni, poi, non si prospettano miglioramenti, semmai una situazione stabile, con le uniche eccezioni di Lazio e Molise, che hanno migliorato l’indice Rt e, quindi, potrebbero tornare in arancione nella settimana di Pasqua, una volta scaduti i 15 giorni di zona rossa.
L’indice Rt inchiodato sopra l’1
Lo scenario emerge dai dati della bozza di monitoraggio della cabina di regina del ministero della Salute con l’Istituto superiore di sanità, relativi alla settimana dall’8 al 14 marzo, con dati aggiornati al 17. L’indice Rt su base nazionale risulta stabile all’1,16, così come era stato la scorsa settimana. Per quanto riguarda «il livello generale di rischio», però, sottolinea il monitoraggio, «si conferma per la settima settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio».
La cabina di regia: «Mantenere misure rigorose»
«L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere – avvertono quindi gli esperti – rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione».
La situazione Regione per Regione
Le Regioni con Rt superiore a 1 sono 16: Basilicata; Calabria; Campania; Emilia Romagna; Fvg; Lazio; Liguria; Lombardia; Marche; Piemonte; Puglia; Sardegna; Sicilia; Toscana; Valle d’Aosta e Veneto. Fra queste la Campania arriva all’1,5, «compatibile con uno scenario di tipo 4», e Piemonte e Friuli Venezia Giulia sono all’1.25, «compatibile con uno scenario di tipo 3». Le Regioni a «rischio alto», poi, per ministero e Iss sono 10, lo «stesso numero della settimana precedente». Si tratta di Abruzzo; Emilia-Romagna; Friuli-Venezia Giulia; Lazio; Lombardia; Marche; Piemonte; Puglia; Toscana; Umbria. Le altre sono tutte a «rischio moderato». Dunque, nessuna risulta a rischio basso.
Il caso Sardegna, con il rischio di arancione
Fra tutti fa discutere il caso della Sardegna, che rischia di passare in arancione, “scalando” due livelli di chiusure in un colpo solo a causa delle disposizioni del decreto del governo, pur mantenendo parametri generali sotto il livello di guardia. I contagi sull’Isola, infatti, sono sono i 50 per 100mila abitanti. L’occupazione dei posti letto, che risulta critica in quasi tutti gli altri territori, poi resta su percentuali basse. Vi sarebbe però il problema dell’indice Rt, compromesso dall’incremento dei casi.
Salvini: «Incomprensibili altri sacrifici per i sardi»
«Con 20 indicatori su 21 in miglioramento, la situazione ospedaliera sotto controllo e soli tre Comuni “a rischio” e peraltro già decretati in zona rossa dalla Regione (La Maddalena, Bono e Sarroch), sarebbe incomprensibile chiedere ulteriori sacrifici a tutti i cittadini sardi», ha commentato Matteo Salvini. Il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri invece ha preso tempo. «Aspettiamo – ha detto – che si pronunci la cabina di regia».