Da luglio 250 euro: come avere l’assegno unico e che succede se si incassa il reddito di cittadinanza

27 Mar 2021 14:02 - di Lucio Meo

L’assegno unico familiare “arriva il primo luglio, 250 euro al mese con una maggiorazione per i disabili”. Il premier Mario Draghi ieri ha confermato data e importo dell’assegno unico familiare, la misura di sostegno che arriverà il primo luglio. Nei giorni scorsi era sta la ministra Elena Bonetti a delineare le caratteristiche del provvedimento. ” Per le famiglie con figli – aveva spiegato il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia- la prospettiva è sapere che da luglio partirà l’assegno unico universale, sul quale ritengo io da oggi possiamo investire anche di più di quello che avevamo preventivato”, ha aggiunto.

Chi ha diritto all’assegno unico da 25o euro

L’assegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia. Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza.

  • Un assegno mensile sarà riconosciuto per ciascun figlio minorenne a carico. Il beneficio decorrerà a partire dal settimo mese di gravidanza, mentre per i figli successivi al secondo, l’importo dell’assegno sarà maggiorato
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, invece, l’assegno mensile sarà comunque riconosciuto fino al compimento dei 21 anni, ma l’importo sarà inferiore rispetto a quello spettante per i minorenni.
  • nel caso di figlio maggiorenne,  l’assegno è erogato solo nel caso in cui il figlio risulti disoccupato o nel caso in cui frequenti un percorso di formazione scolastica/professionale, un corso di laurea oppure svolga un tirocinio o un’attività lavorativa limitata con redditi complessivi inferiori a un certo importo annuale. Lo stesso vale per i figli di età superiore ai 18 anni in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro o impegnati a svolgere un tirocinio nell’ambito del servizio civile universale.
  • Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
  • è iscritto all’università;
  • è un tirocinante;
  • iscritto a un corso professionale;
  •  svolge un lavoro a basso reddito
  • la cifra va da un importo minimo di 40 euro mensili (quota fissa) a 200 euro per chi dichiara di avere un reddito ISEE inferiore a 13 mila euro

I requisiti dei genitori per chiedere il sostegno

L’assegno è riconosciuto ad entrambi i genitori, tra i quali viene ripartito in egual misura. In loro assenza, spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale.
In caso di separazione legale ed effettiva, annullamento, divorzio l’assegno, se manca un accordo, viene erogato al genitore affidatario mentre, nel caso di affidamento congiunto o condiviso, l’assegno è ripartito in pari misura tra i genitori.
In caso di figlio maggiorenne a carico l’importo può essere corrisposto direttamente al figlio, su sua richiesta, al fine di favorirne l’autonomia.
  • I genitori (o gli altri richiedenti) devono:
  • avere la cittadinanza italiana o essere cittadini comunitari, o un suo familiare, con diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale;
  • – essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • essere residenti e domiciliati, con i figli a carico, in Italia per l’intera durata del beneficio
  • essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo.

Cosa accade a chi ha già il reddito di cittadinanza

L’assegno è liquidato come credito d’imposta ovvero come erogazione mensile di una somma in denaro.
Se il nucleo familiare è titolare di reddito di cittadinanza o di pensione di cittadinanza l’assegno è corrisposto congiuntamente ad esso e secondo le modalità di erogazione del beneficio economico relativo al medesimo reddito (o pensione

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