
E’ il momento di fare un primo bilancio del governo Draghi: bene solo su Arcuri, ma per il resto…
Il governo Draghi, finora, non si è distinto granché dal precedente, non lo ha fatto per i nomi dei ministri, ma non lo ha fatto neanche per l’azione politica, fatta eccezione per la tanto sospirata sostituzione di Arcuri e per la nuova veste del Cts .
E’ chiaro che tutti, anche l’attuale opposizione, si auguravano maggior discontinuità, è ora rimane solo una flebile speranza nelle capacità del timoniere di riuscire a traghettare i fondi europei nel mare mosso della politica e della società italiane. Nulla è cambiato sulle chiusure, sulla scuola, sugli indennizzi , sicuramente la trazione grillina è scemata e quindi tanta incompetenza in qualche modo è stata arginata, tuttavia l’aver messo un ulteriore miliardo sul reddito di cittadinanza, non depone a favore di questo Esecutivo.
Anche i porti restano aperti, a dispetto di bar, ristoranti e palestre, ma la tanto agognata corsa al vaccino non pare affievolisca i numeri di contagi e decessi. Ci auguriamo, ovviamente, che gli esperti abbiano ragione, ma se una volta tanto riuscissimo a fare qualcosa di sensato non sarebbe male. Se per caso qualcuno si fosse accorto che sono i mezzi pubblici, e non le scuole, il veicolo di contagio e quindi avesse investito sul loro potenziamento, forse si sarebbe avuto un risultato migliore.
Se qualcuno si fosse accorto che in una palestra un numero minimo di utenti potrebbe frequentarla (magari dando anche la possibilità di aprire 24 ore), come avviene nei supermercati, dove nessun distanziamento è rispettato, oppure avesse consentito a barbieri e parrucchieri di lavorare su appuntamento, o a bar e ristoranti ed attività commerciali di lavorare sorvegliando sul rispetto di afflussi e distanze, forse potremmo avere un ritorno parziale alla normalità che agevolerebbe la ripresa anche economica.
Invece le linee guida sono rimaste immutate, la gente non può lavorare, non viene assistita adeguatamente, e non viene neanche aiutata a progettare un futuro, che allo stato attuale è sempre più incerto. Di contro si fanno provvedimenti assolutamente inconcepibili quali gli pseudo-condoni, annunciati ma risoltisi in un nulla di fatto. In sostanza si è ufficializzata la prescrizione delle cartelle esattoriali, ma non c’era bisogno di un intervento in tal senso, già esisteva. Si è voluto porre un limite reddituale ridicolo, si è voluto ancora una volta distinguere tra buoni e cattivi. E’ assolutamente legittimo dichiarare che chi non ha pagato non può essere aiutato, ma si dovrebbe anche considerare che il livello di tassazione in Italia è tale da costringere spesso il piccolo imprenditore a scegliere tra il pagare lo Stato o mantenere la famiglia.
Il risultato è che il vero evasore fiscale, il grande industriale con residenza all’estero, i grandi gruppi multinazionali con sede in paesi a fiscalità agevolata, non solo ricevano aiuti di stato, ma pagano le tasse in quei paesi che poi vengono a farci la morale in Europa. La vergogna è questa, noi italiani combattiamo una guerra tra poveri, e in Europa ci trattano come gli scemi del villaggio, consentendoci di utilizzare soldi (nostri) sotto la loro sorveglianza, vista la nostra incapacità, senza parlare dell’impoverimento costante del sistema paese a favore delle economie straniere. Il tutto è inconcepibile e non pare che il governo Draghi voglia mettere riparo a queste problematiche strutturali.