«È Roma, mica Zagarolo»: Carlo Calenda sfida l’orgoglio della provincia. E viene bastonato
“E basta, e mo decidiamo. È la Capitale d’Italia, mica è Zagarolo“. A dirlo è stato Carlo Calenda, sbottando contro i ritardi del centrosinistra nella scelta del candidato a sindaco di Roma. L’uscita, che evidentemente mirava a suscitare qualche ilarità, però, non è stata presa benissimo dalla prima cittadina del Comune alle porte della Capitale. “Una persona che sta per candidarsi a sindaco di Roma dovrebbe sapere che Zagarolo fa parte dei 121 comuni che compongono la città metropolitana“, ha detto Emanuela Panzironi, per altro alla guida di una amministrazione di centrosinistra.
La prima cittadina di Zagarolo risponde a Calenda
“Seguo con molto interesse Calenda, ma questa volta è stato poco carino“, ha sottolineato Panzironi in una nota, invitando Calenda a scoprire Zagarolo e il suo “tessuto culturale e artistico, che probabilmente non conosce“. “Un candidato sindaco che intende presentarsi a guidare la Capitale d’Italia – ha quindi avvertito Panzironi – dovrebbe essere attento a citare in maniera dispregiativa i Comuni che ne costituiscono la Città Metropolitana. Roma non è Zagarolo, certamente. I problemi di una Capitale non possono essere messi in relazione a quelli di un Comune di circa 20mila”, ha quindi ricordato la prima cittadina.
Zagarolo “capitale del mondo”
Quindi, ha proseguito Panzironi, “mi sarei aspettata una citazione positiva da un aspirante amministratore. Magari Calenda potrebbe trovare in Zagarolo quel laboratorio politico che ha portato la mia amministrazione a vincere con un centrosinistra unito a ottobre 2020. Oppure, qualora ci venisse a trovare, potrebbe far tesoro della miriade di associazioni e gruppi di cittadini che rappresentano quello straordinario tessuto sociale che fa di Zagarolo una città ricca di eventi artistici e culturali”. “Zagarolo non è la Capitale, ma potrebbe essere meglio in termini di qualità di vita. Invito sin da subito Carlo Calenda a venirci a trovare per assaporare la storia e l’arte di Palazzo Rospigliosi, delle chiese disseminate sul territorio, e del piccolo Colosseo de Il Tondo“. “Zagarolo – ha quindi concluso il sindaco – non sarà la Capitale d’Italia, ma per noi è la Capitale del Mondo“.