Enrico Papi: «Mi volevano fare fuori dalla tv, nello spettacolo gli amici non esistono»

26 Mar 2021 11:24 - di Fortunata Cerri
Enrico Papi

All’indomani dal successo della finale di Italia’s Got Talent, che ha condotto su Tv8Enrico Papi, come riporta il Giornale di Sicilia,  racconta un retroscena della sua carriera. Il conduttore, scrive il quotidiano siciliano, infatti ha confessato di essere stato vittima di bullismo televisivo, che lo ha spinto a ritirarsi dalle scene per alcuni anni. Enrico Papi ha esordito in Rai per poi passare a Mediaset. Suo il programma Sarabanda. Ma anche Matricole & Meteore, La pupa e il secchione, La ruota della fortuna. Dal 2010, è entrato a far parte dell’azienda Sky Italia.

Enrico Papi: «Io vittima di bullismo nello spettacolo»

Una carriera brillante, ma per qualche anno interrotta da alcuni episodi di bullismo. «Io ne sono stato vittima: nel mondo dello spettacolo c’è sempre chi cerca di distruggerti – ha raccontato Papi – Non esistono amici. Per questo, ho preferito ritirarmi per un po’ e dedicarmi alla mia famiglia. Sono poi rientrato in un momento più tranquillo, ma soprattutto in un nuovo ambiente».

Oggi Enrico Papi, scrive ancora il Gds, si mostra soddisfatto dei suoi programmi su Tv8 come Guess my age. «Mi trovo molto bene – ha spiegato – Lavoro con la sensazione di essere tornato a inizio carriera, in una rete dove c’è la possibilità di sperimentare nuovi format».

Enrico Papi: «Il bullismo catodico esiste»

Anche nel 2019 intervistato dall’Agi aveva già raccontato di essere stato vittima di bullismo. «Il bullismo catodico esiste eccome, ma è altra cosa rispetto a quello che impera nelle scuole. È più prevedibile e sarebbe molto sbagliato sovrapporli, qui si tratta di prevaricazioni tra adulti. Io ne sono stato vittima: nel mondo dello spettacolo c’è sempre chi cerca di distruggerti, magari mettendoti in cattiva luce, dicendo cose non vere. Non esistono amici. Per questo, quando ho visto che le cose si stavano facendo difficili, ho preferito togliere il disturbo, dedicarmi alla mia famiglia e rientrare in un momento e in un luogo più tranquillo».

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