
Feltri scatenato contro Draghi: “Arcuri era bruciacchiato ma è ridicolo averlo cacciato adesso”
Tra chi non di dispera – come Marco Travaglio – per la cacciata di Domenico Arcuri, ex commissario all’emergenza Covid, c’è Vittorio Feltri, che pure qualche perplessità sulle modalità del licenziamento ce l’ha. “Il nuovo commissario non lo conosco. Mi rendo conto che Arcuri si è un po’ bruciacchiato e quindi trovo giusto sostituirlo, ma visto che il suo mandato sarebbe finito al termine del mese di marzo, lo avrei lasciato al suo posto fino alla scadenza naturale oppure lo avrei convinto a dimettersi”. Il direttore di Libero spiega così, all’Adnkronos, il proprio punto di vista sulla decisione del premier Mario Draghi di sostituire Domenico Arcuri con il generale di Corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo nel ruolo di Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.
“Una scelta non elegante – fa notare – E’ stato lì per due anni ed ora in fretta e furia lo mandano via a 20 giorni dalla scadenza. Mi sembra anche un po’ paradossale. Venti giorni sono niente”. Cosa potrebbe aver determinato, quindi, questa scelta? “Forse le pressioni che ha ricevuto lo stesso Draghi da parte dei suoi collaboratori”.
Vittorio Feltri, ieri, sullo stesso tema, aveva scritto anche contro Andrea Scanzi, che aveva provato a difendere Arcuri alla Gruber. “Scanzi scansa tutto meno le cazzate. Si veste come un extracomunitario e parla come un ubriaco. Però piace alla Gruber e questa è un’aggravante che lo rende simpatico ai cretini del vaffa”.