Finte residenze ad Amatrice e Accumoli per avere i fondi del sisma: denunciate 133 persone per truffa

17 Mar 2021 21:06 - di Davide Ventola
amatrice accumoli ANSA

La Guardia di Finanza di Rieti nei giorni scorsi ha proceduto al deposito di ulteriori “comunicazioni di notizie di reato” nei confronti di 133 “furbetti” che hanno dichiarato falsamente di dimorare stabilmente nei comuni di Accumoli e Amatrice in epoca precedente al sisma 2016.

Ad Accumoli e Amatrice su 173 verifiche, solo 40 genuine

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rieti, hanno svolto indagini di polizia giudiziaria finalizzate ad accertare eventuali condotte illegali commesse dai soggetti che avevano beneficiato delle misure di sostegno spettanti alle popolazioni colpite dal terremoto nelle zone del centro Italia.

Al termine delle articolate attività investigative le fiamme gialle hanno esaminato complessivamente 173 posizioni. Di queste, ben 133 sono risultate irregolari. I soggetti interessati infatti, avrebbero presentato ai Comuni di Amatrice e di Accumoli la domanda di Contributo per l’Autonoma Sistemazione. Nonché la domanda di Struttura Abitativa Emergenziale. In entrambi i casi hanno dichiarato falsamente di avere avuto – prima che avvenissero gli eventi sismici – la propria “abitazione principale, abituale e continuativa”, poi divenuta inagibile, nei Comuni terremotati. Hanno indotto, quindi, le competenti Amministrazioni comunali in errore sul possesso dei requisiti per accedere ai benefici. In tal modo hanno ottenuto l’indebita corresponsione di Cas per circa 500mila euro nonché l’illecita assegnazione di 97 Sae per un danno erariale stimato in complessivi 5.482.500,00 euro.

L’operazione Mala prebenda

Nell’operazione “Mala prebenda”, si legge nel comunicato della Gdf, l’efficacia dell’azione di polizia giudiziaria svolta si è già tradotta, in chiave preventiva, nel recupero di ingenti somme elargite dai Comuni interessati a numerosi soggetti. Questi ultimi, avuta consapevolezza degli accertamenti in corso da parte dei Finanzieri, hanno proceduto alla “spontanea” restituzione dei contributi intascati. Di tali “ravvedimenti” – prosegue la nota delle Fiamme gialle – è stata interessata la competente Autorità Giudiziaria per una completa valutazione delle singole posizioni. Proprio in ragione del corretto comportamento che, si auspica, possa essere adottato anche da altri beneficiari indagati”.

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