Furbetti del reddito di cittadinanza: i carabinieri ne scovano 50 a Lecce, 15 a Roma e 49 a Lucca
La statistica sui furbetti del reddito di cittadinanza non si arresta mai. La media è’ impressionante: ogni giorno un’operazione delle forze dell’ordine scopre un vero e proprio verminaio. L’ultimo caso clamoroso è emerso, questa mattina, in Toscana.
Omissioni nelle comunicazioni della variazione di reddito e false dichiarazioni per l’indebito ottenimento del reddito di cittadinanza. Sono queste le accuse di cui dovranno rispondere 15 persone (di cui 5 di nazionalità straniera). Tutte residenti in provincia di Lucca, denunciate alla Procura della Repubblica di Lucca.
Gli accertamenti, condotti dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro in servizio presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lucca e Massa Carrara, coadiuvati dai militari del comando provinciale dei carabinieri di Lucca, hanno consentito di scoprire una serie di raggiri posti in essere dagli indagati volti a percepire indebitamente l’aiuto in denaro che variava, mensilmente, da 780 euro a 1.330 euro a seconda se soli o con famiglia a carico.
Erano in carcere e intascavano il reddito di cittadinanza
Da quanto emerso nel corso degli accertamenti otto dei soggetti coinvolti avevano omesso di dichiarare le variazioni reddituali, mentre gli altri sette soggetti avevano prodotto false dichiarazioni per ottenere indebitamente il beneficio, nonostante non avessero alcun requisito in quanto sottoposti a provvedimenti restrittivi come ad esempio il divieto di dimora, detenzione domiciliare, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel corso degli approfondimenti è emerso che uno dei beneficiari usufruiva del reddito di cittadinanza nonostante si trovasse recluso nel carcere di Lucca. Le somme indebitamente percepite ed erogate dall’Inps ammontano complessivamente a 90.000 euro.
A Roma ieri i carabinieri ne hanno scoperti 49
Un’attività contro i furbetti del reddito di cittadinanza che non conosce sosta. E che riguarda tutta la penisola. La legge prevede che l’erogazione del beneficio venga sospesa qualora i richiedenti o familiari conviventi siano sottoposti ad una misura cautelare personale. A tal proposito, ieri a Roma i carabinieri hanno avviato verifiche per 182 persone sottoposte a misura cautelare personale. Tra questi (o familiari conviventi), 49 sono risultati percettori di reddito di cittadinanza. Attraverso indagini mirate e incrocio di banche dati, nei primi mesi del 2021 i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce e del locale Comando Provinciale hanno individuato e segnalato 57 persone sottoposte a misure restrittive, che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza per decine di migliaia di euro.
Il caso limite di Lecce: dal carcere ha dichiarato di essere incensurato
Tra i casi limite, i carabinieri della stazione di Erchie, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato un 41enne del luogo, in atto detenuto nel carcere di Lecce, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e omessa comunicazione delle variazioni del reddito ai fini della revoca del beneficio. In particolare, l’uomo ha richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza, dichiarando falsamente di non essere sottoposto ad alcuna misura cautelare.