
“I bianchi chiudano la bocca quando si parla di razzismo”: il delirio della vicesindaco di Parigi
“I bianchi chiudano la bocca”. Ennesima bufera in Francia. Stavolta sono le dichiarazioni della vicesindaco di Parigi Audrey Pulvar ad avere acceso la miccia delle polemiche avendo lei dichiarato che gli individui bianchi non devono partecipare ai dibattiti sul razzismo e sulle discriminazioni. L’antirazzismo genera mostri.
Vicesindaco di Parigi: “I bianchi chiudano la bocca…”
La Pulvar, esponente di sinistra e originaria della Martinica, giornalista e conduttrice tv, è anche candidata del Partito socialista alle elezioni regionali che si terranno oltralpe il prossimo giugno. La Pulvar è stata sollecitata su un tema molto caldo in terra francese: le cosiddette «riunioni non miste», ossia eventi a cui sono ammessi solo i neri (o comunque immigrati) e a cui i bianchi non possono partecipare. Dunque, durante una trasmissione di Bfm Tv, andata in onda nei giorni i giornalisti le hanno chiesto se fosse possibile permettere a un bianco di assistere a queste controverse riunioni: «Se un bianco si presenta, non c’è motivo di escluderlo, però gli si può chiedere di stare zitto, di essere uno spettatore silenzioso», ha dichiarato con disinvoltura la candidata socialista francese e attuale vicesindaco di Parigi.
Il razzismo al contrario della vicesindaco di Parigi
La Francia si configura sempre più come laboratorio, in Europa, della cosiddetta “cancel culture” sulla scia degli Usa. Filone di pensiero che intende promuovere un cambiamento della cultura e della società attraverso l’eliminazione di ogni riferimento storico, linguistico o istituzionale al colonialismo e al suprematismo bianco. Il tutto legittimando scelte insensate e forzature. La vicesindaco ha tentato di spiegare per quale motivo i bianchi dovrebbero chiudere la bocca ai dibattiti aventi come tema le discriminazioni etniche: “Le persone che subiscono discriminazioni sentono, proprio per questo, la necessità di riunirsi solamente tra loro per potere discutere serenamente su tale argomento”, leggiamo in un articolo del Giornale.
Intellettuali e politici contro la Pulvar
La deriva culturale francese