I bus della Raggi moltiplicati per la stampa. Maga Virginia è recidiva: lo stesso trucco tre anni fa (video)

24 Mar 2021 13:44 - di Guido Liberati
Raggi bus

Quando i bus non vanno a fuoco, diventano per Virginia Raggi una straordinaria occasione di propaganda elettorale. In vista delle elezioni di ottobre, la sindaca di Roma, ma chiamatela Maga Virginia, regala trucchi da illusionista. Nei giorni scorsi ha suscitato l’ilarità generale l’inaugurazione fasulla degli stessi autobus, in zone diverse della Capitale.

La sindaca pentastellata, come se non avesse già abbastanza motivi di imbarazzo, aveva subito uno sbugiardamento Social da far arrossire un papavero. Repubblica ha documentato l’inaugurazione tarocca degli stessi autobus (numero di vettura inequivocabile) che aveva già presentato in altre occasioni pubbliche. Una figuraccia che neanche i più accaniti fan di Virginia avevano potuto negare.

La Raggi e il bus che cambia numero: un trucco nel repertorio di Maga Virginia

Quello che i giornali hanno omesso è che la Raggi non è nuova a questi trucchetti da baraccone. I romani ricorderanno che, nell’estate 2018 la sindaca comunicò l’arrivo dei meravigliosi bus anti scrocconi. E tutti a plaudire alla idea geniale della vulcanica Virginia.

Il 2 luglio 2018 scriveva su Facebook. «Ecco grazie a questi tornelli non c’è evasione tariffaria. Si entra solo dalla porta anteriore e si è costretti a esibire il biglietto. Un gesto di civiltà che è prassi in altri paesi e che stiamo introducendo anche qui nella Capitale. Agli ”scrocconi” rispondiamo con più  controlli e con questa novità introdotta da Atac e che continueremo a sperimentare. Ai cittadini chiedo di continuare a denunciare comportamenti scorretti e illegali che non sono più tollerabili».  

 

Un solo bus che ogni giorno copriva una linea diversa

In realtà gli autobus e i tornelli (al plurale) non esistevano. Esiste un solo autobus, una sola vettura su un parco di oltre duemila in circolazione. Il trucco era una barzelletta degna di uno stato totalitario: alla vettura n. 8185, cambiavano solo il numero di corsa. Una volta copriva la linea 669, poi la 51 e quindi la 62. Allorché se ne occupò Il Secolo d’Italia, copriva prima la linea 310 e poi la 85. Ora neanche quella.  E pensate che la Raggi parlava di una svolta epocale: un bus coi tornelli su 2500. Ora l’ennesima pagliacciata. Per un partito fondato da un comico, la linea politica resta perfettamente coerente.   

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