I Måneskin stanno “Zitti e buoni” davvero: brano censurato per l’Eurofestival (e per il Vaticano)

16 Mar 2021 19:01 - di Penelope Corrado
maneskin ansa

Stavolta i Måneskin hanno deciso davvero di stare “Zitti e buoni”, come il loro brano vittorioso a Sanremo. In qualità di vincitori, rappresenteranno l’Italia all’Eurovision Song Contest 2021 in programma a Rotterdam il 18, 20 e 22 maggio.

Per partecipare al concorso, però, hanno dovuto drasticare modificare la loro canzone. Addirittura, hanno dovuto tagliare alcune parti. La prima motivazione è strettamente legata al cronometro. Infatti, il brano che ha vinto a Sanremo era troppo lungo. Per regolamento, le canzoni in gara all’Eurofestival possono durare al massimo tre minuti. E proprio centottanta secondi dura, adesso dopo i tagli, la canzone dei Måneskin. Una regola tassativa e non derogabile. Si parla ovviamente di durata massima, e non minima, dato che il regolamento non vieta canzoni più corte dei tre minuti.

Ecco che cosa hanno cambiato i Måneskin in “Zitti e buoni”

Ma quali sono i cambiamenti apportati dalla band romana? Il brano è già su Youtube in edizione rieditata. Due sono di ordine strettamente tecnico. Nel dettaglio musicale, come riporta il sito Eurofestivalnews, “sono stati tagliati cinque secondi e poco più dell’introduzione (corrispondenti a uno dei due riff). Uno dei due riff della transizione verso la seconda strofa è stato eliminato (qui si parla di quattro secondi circa)”.

Ma è la censura delle parole più forti che i fan dei Måneskin hanno colto immediatamente. In particolare,  il verso contenente “Vi conviene toccarvi i co…ni” è stato modificato in “Vi conviene non fare più errori”. Il gruppo rock italiano ha anche rimosso un “Non sa di che c…zzo parla”, trasformandolo in un terzo “Non sa di che cosa parla”. Inoltre, secondo Libero, “il gruppo rock si è adattato, dato che l’Eurovision Song Contest viene trasmetto in diretta in tutto il mondo, e quindi anche a Città del Vaticano”

L’ultimo italiano a vincere l’Eurofestival? Toto Cutugno

L’Italia ha vinto l’Eurofestival solamente due volte dal 1956 a oggi. Nel 1964 con Cigliola Cinquetti e nel 1990 con Toto Cutugno. Non propriamente simboli di trasgressione come i Måneskin. Del resto, il made in Italy musicale è vincente quando punta sulla tradizione. Basta vedere i nomi che hanno superato i confini italiani per capire che cosa piace all’estero. Laura Pausini, Andrea Bocelli, Il Volo. Artisti che sono visti con snobismo dalla stampa nostrana ma sono gli unici che fanno i “sold out” fuori dall’Italia. Ora tocca ai ragazzi romani tentare l’impresa. Vincere, ribaltando la tradizione.

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