Il Pagliaccio – Roma
Il Pagliaccio
Via dei Banchi Vecchi, 129/A – 00186 Roma
Tel. 06/68809595
Sito Internet: www.ristoranteilpagliaccio.com
Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione da 125 a 185€
Giorno di chiusura: Domenica e Lunedì; Martedì a pranzo
OFFERTA
I mesi di chiusura forzata sembrano aver dato ancor più carica alla cucina di Anthony Genovese, più frizzante che mai. Non pago del lavoro da svolgere per il suo Pagliaccio, in questi mesi ha anche aperto Turnè, un format ideato per il delivery dove la tradizione culinaria asiatica è sempre al centro delle preparazioni con piatti più semplici e accessibili a tutti (per questo vi rimandiamo alla sezione Delivery dove potrete leggere nel dettaglio la nostra scheda). Sparita la proposta à la carte, il menù contiene tre percorsi degustazione che vanno dai 125 euro della new entry “Terrae”, interamente vegetariano, al “Circus” di 10 portate a 185 euro, passando per “Orme” a 165 euro per 8 piatti. Accolti da una bevanda a base di fermentato di luppolo, tè verde e orzo, abbiamo gustato amabilmente i finger food che lo seguivano: un mochi salato, un involtino di foglia di vite ripieno di riso, una tartelletta con verdure e daikon e un gelato di arachidi con foglia di fico d’India; gradevole pure l’amuse bouche a base di raviolo farcito di verdure. A seguire due antipasti: un cubo di polpo con pesca tabacchiera e fagiolini, dal mollusco sodo e tenero allo stesso tempo e la freschezza del frutto a stemperare il piatto, e una zucchina con tartufo estivo, il suo fiore tagliato a julienne, crème fraîche e foglia di zucchina, entrambi appaganti e ben fatti. Tra i primi, abbiamo assaggiato le intense e persistenti tagliatelle bicolore (preparate con farina di piselli e porcini) con cacao amaro, spugnole e una nota interessante di Marsala, e i ravioli di farina di lenticchie con ripieno di coniglio alla cacciatora e anemone di mare su salsa di abete confit, quest’ultimo davvero spettacolare. Umoroso il filetto di branzino appena scottato con salsa ai frutti rossi e pepe in grani, accompagnato da un infuso a base di caffè, arachidi e fegato del pesce stesso, ottima la melanzana fritta, kefir, pinoli e more con foglie di shiso e citronella a regalare freschezza a una pietanza vegetale di tutto rispetto. In chiusura un’idea di formaggio a base di gelato di stracchino e falsa meringa all’eucalipto, un dessert buono, poco dolce e impegnativo dopo un lungo percorso gastronomico importante; meno riuscito il fondente con gelato al rabarbaro e granella di nocciole di Giffoni, seguito da un caffè leggermente sottoestratto ma dall’aroma piacevole.
AMBIENTE
Il locale è arredato in stile moderno ed elegante, con i tavoli nudi decorati da un vaso contenente un anthurium rosso e la giusta mise en place.
SERVIZIO
Professionale e preciso.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net