Il Recovery è zeppo di strafalcioni. Priorità: “le candele svantaggiate”. La denuncia di Bignami
Alla faccia del governo dei migliori. Il testo del Recovery Fund, il super provvedimento del governo che il Parlamento si accinge ad approvare, è pieno di errori e strafalcioni. “Roba che se fosse capitato al funzionario di un’azienda privata sarebbe stato licenziato in tronco”. A fare le pulci al corposo documento con cui Palazzo Chigi chiederà i finanziamenti a Bruxelles è Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia.
Fratelli d’Italia smaschera gli strafalcioni del Recovery Fund
Con un video su Facebook, corredato di grafiche nelle quali ha cerchiato gli errori, passa in rassegna le frasi e le parole incomprensibili contenute nel documento. Con ironia e disappunto. E dire che la prima missione del governo ha per obiettivo quello di migliorare l’efficacia della pubblica amministrazione. Investendo proprio nello sviluppo delle competenze dei dipendenti pubblici.
Assunzioni di profumi e candele svantaggiate
E tra le priorità sfodera la crociata contro l’analfabetismo digitale, tra i peggiori in Europa. La prima chicca si trova proposito della pubblicazione di sette bandi. Dove vengono citate testualmente le ‘amministrazioni centrali dei ‘pub’. Accanto a comuni, autorità sanitarie, scuole e università anche le birrerie? Primo errore da matita blu.
E ancora: si parla dell’assunzione di ‘1500 profumi’, procedendo all’assistenza per ‘le candele sparse e svantaggiate‘. Tutto ciò – racconta il parlamentare di Fratelli d’Italia – aumentando la ‘retina’ per emergenze ‘sane’. Come per il coronavirus. A beneficiarne , poi, saranno le persone in ‘trappola pubblica’. Ma l’elenco degli strafalcioni non è finito. Sfogliano il testo si trova anche la scheda sul pianeta giustizia. Riforme per evitare un gran numero di ricorsi nell’interesse di persone ‘divenute irrimediabili’. Mentre cancellieri studiano i fascicoli esaminando il ‘contestodditivo’. Per fare questo – si legge ancora – serviranno ‘servizi di accoppiamento’. Sciatteria? Ignoranza?
Bignami: la burocrazia la fa franca e gli italiani pagano
“Una vergogna”, incalza Bignami. “A questo punto vogliamo sapere chi ha scritto questo documento. In qualsiasi azienda privata se un funzionario fosse andato in banca a chiedere 1 euro con un testo simile sarebbe stato licenziato. In Italia invece la burocrazia italiana funziona così. Puoi scrivere quello che vuoi. Con strafalcioni ed errori su un testo ufficiale e nessuno dice nulla”.
Lo scandalo è ancora più grave se si considera la materia. “Il governo Draghi in questi giorni chiede l’arruolamento di fondi su schede incomprensibili alla faccia dell’analfabetismo digitale”. La possibile spiegazione peggiora il giudizio sui ‘migliori’ che siedono a Palazzo Chigi. “Qualche sinistrato dirà ‘ma è chiaro. È stato scritto in inglese e tradotto con un traduttore informatico. Ma la pezza è peggio del buco”, continua il parlamentare. “Vi pare normale che un testo che vincola gli italiani per i prossimi decenni e che sarà discusso in Parlamento debba essere scritto in inglese? Non parlo per Fratelli d’Italia ma per gli italiani. Che hanno il diritto di leggere il documento nella propria lingua. E non in quella di un Paese che, tra l’altro, non fa più parte dell’Ue. Chi sbaglia deve pagare”, conclude il video di Bignami. “Siamo stanchi di una burocrazia che, invece di farsi comprendere dai cittadini, pensa a solo a genuflettersi alle tecnocrazie europee. Anche perché soldi del Recovery fund li paghiamo noi. E i debiti futuri sono nostri“.