Insulti alla Meloni, cade la prima testa: non sono i professoroni, ma il direttore di “Controradio”
Insulti alla Meloni, cade la prima testa: arrivano le dimissioni del direttore di Controradio. Dunque non sono i professoroni, che in questa orribile vicenda salvano la testa anche perdendoci la faccia, ad andarci di mezzo. Ma il direttore editoriale di Controradio, Raffaele Palumbo, che ha rassegnato le dimissioni da direttore editoriale dall’emittente radiofonica fiorentina, sospendendo la sua collaborazione. E così, mentre i nomi blasonati se la cavano con 3 mesi di ammenda su lezioni e stipendio. O, addirittura, non lasciano le loro prestigiose poltrone nemmeno per 5 minuti, il giornalista radiofonico prova a correre ai ripari. E dopo le polemiche divampate in seguito alla trasmissione Bene bene Male male del 19 febbraio scorso, che egli stesso aveva condotto, fa un passo indietro «per riflettere – dichiara lui stesso – su quanto accaduto. Per metabolizzare gli insulti. Le minacce e le offese ricevute».
Insulti alla Meloni: le dimissioni del direttore di “Controradio”
Già, perché dopo lo sguaiato attacco alla leader di Fdi, molti ascoltatori si sono scagliati contri gli attori di questa assurda vicenda: radio compresa. E a quel punto, si è aperto addirittura un fronte interno sul caso che, proprio sulla trincea dell’emittente, ha registrato un dibattito al fulmicotone che ha spaccato militi e militante intervenuti a commentare. Un dibattito condito – ancora una volta – di insulti e offese. Con il conseguente effetto valanga che ha elevato all’ennesima potenza la veemenza dello scontro. Perché non tutti, tra gli stessi ascoltatori dell’emittente, hanno espresso solidarietà ai protagonisti di questa oscena vicenda. Tanto che, a un certo punto, dal versante dell’emittente radiofonica, dopo i vertici si sono viste costrette a intervenire anche le giornaliste di Controradio. Le quali, con poche ma esaustive parole, hanno bollato le esternazioni offensive di Gozzini e Van Straten contro Giorgia Meloni. Provando a difendere anche il lavoro svolto in radio fino a quel momento.
Insulti alla Meloni: dimissioni del direttore di Controradio e quel comunicato delle giornaliste…
Così, prendendo le distanze dalle indecorose performances dei professori ospiti in studio, Gozzini e Van Straten, in una nota congiunta hanno dichiarato: «Ci siamo sentite colpite nella nostra dignità umana e professionale. Ognuna di noi cerca di praticare nell’informazione quotidiana, dalla cronaca all’approfondimento. Dalle interviste alle trasmissioni speciali. Fino alla formazione della categoria e del pubblico, un corretto uso del linguaggio. Come strumento primario per cambiare stereotipi e percezioni distorte. Offensive e violente nei confronti delle donne. In ogni ambito e in ogni sede. Asserendo, in un altro passaggio delle loro nota: «Prendiamo le distanze da questo linguaggio discriminatorio e sessista che non ci rappresenta in alcun modo. E che combattiamo ogni giorno. È dunque doppia l’amarezza e la rabbia per quanto avvenuto ai “nostri” microfoni».
Insulti alla Meloni, le dimissioni spiegate dal direttore di Controradio
La stessa reazione risentita espressa dal giornalista Raffaele Palumbo che, nell’argomentare le dimissioni da direttore editoriale dall’emittente radiofonica fiorentina Controradio, sospendendo la sua collaborazione, in una nota spiega: che le dimissioni, che decorrono da oggi, serviranno «per riflettere su quanto accaduto. Per metabolizzare gli insulti. Le minacce e le offese ricevute. Talvolta inferiori per lesività a certe analisi di persone che non sanno di cosa parlano» (e qui il riferimento è chiaramente allo scontro interno al dibattito radiofonico).
La dichiarazione del cda della radio
Ma «soprattutto – prosegue Palumbo –, sopra ogni altra cosa, per difendere l’onorabilità e la credibilità di una radio che ha 45 anni di storia. E una storia che parla, e che racconta una vicenda completamente e sempre diversa da quanto accaduto in quei 27 minuti di trasmissione». Intanto, il cda di Controradio «prende atto con rammarico di tale decisione. E, nell’accettare le sue dimissioni, desidera ringraziare Raffaele Palumbo per il lavoro fin qui svolto. Auspicando la possibilità di una prossima, nuova e proficua collaborazione».