La denuncia di Maria Elena Boschi: «Uno stalker mi perseguita». Scatta il codice rosso
Maria Elena Boschi è finita di nuovo nel mirino di uno stalker. La capogruppo di Italia Viva ha presentato denuncia qualche giorno fa ed è stata ascoltata dalla polizia giudiziaria alla presenza del magistrato incaricato del caso. Per lei, come per qualunque altra vittima di reati del genere, è scattato il codice rosso, che accelera le indagini e prevede un intervento entro 5 giorni dalla denuncia.
Mail e chiamate alla segreteria
Così ieri, all’indomani dell’8 marzo, l’ex ministro si è ritrovata a colloquio a piazzale Clodio con il pm Stefano Pizza per raccontare i contorni di questo nuovo caso di molestie che la coinvolge. La Boschi, secondo quanto riportato dal Messaggero, ha subito «mail sgradevoli, attacchi sul profilo Instagram e tentativi di chiamate presso la propria segreteria». Uno stillicidio che va avanti da settimane, messo in atto da una persona per ora sconosciuta.
La Boschi fu già vittima di uno stalker
Già nel 2017 Boschi era stata vittima di stalking. Un disoccupato di Pozzuoli, poi condannato a 2 anni e due mesi, la bersagliò con email deliranti, passate dalle avances alle vere e proprie minacce di morte, il cui apice è giunto dopo la notizia della denuncia. «Ti amo, ma ti devo ammazzare»; «Amore, non posso credere a quello che hai fatto. Tu sai che ti ho amata. Non metterti contro di me che hai la peggio… Se mi chiedi scusa… mi ridai la macchina… un bacio alla bambina», erano alcuni dei folli messaggi dello stalker, che arrivò anche a fare degli appostamenti nelle occasioni pubbliche nelle quali era presente la Boschi.
La vicenda delle minacce a Meloni e sua figlia
Una vicenda simile, ma con contorni forse ancora più drammatici, fu vissuta anche da Giorgia Meloni. Lo stalker della leader di FdI, infatti, oltre che da lei era ossessionato anche dalla figlia, che nel suo delirio rivendicava come propria sui social. L’uomo, un napoletano, arrivò anche a prendere un treno per attendere Meloni fuori casa, ma fu intercettato dalla polizia ferroviaria. «La mia grande preoccupazione non era tanto per me, ma per mia figlia. Ne era ossessionato», spiegò la leader di FdI ringraziando le forze dell’ordine per il lavoro che avevano svolto. Lo stalker è stato poi condannato a due di reclusione e a un anno di Rems.