La variante sudafricana fa paura: due morti in Alto Adige, un caso in Sicilia, comuni off limits
Dopo la variante inglese c’è paura per la variante sudafricana. In Alto Adige registrati i primi due decessi di pazienti Covid colpiti dalla variante sudafricana. La notizia, diffusa dal quotidiano Dolomiten, è stata confermata all’Ansa dall’Azienda sanitaria. Come si legge sul sito dell’Ansa, aumenta il numero di comuni nella zona di Merano che sono stati “isolati” per limitare la diffusione della variante sudafricana. Per entrare e uscire da questi comuni serve un tampone non più vecchio di 72 ore. Ieri in provincia di Bolzano erano già stati individuati quindici casi. Il primo caso in Italia di variante sudafricana è stato registrato all’Ospedale di Varese Sette Laghi a inizio di febbraio. Si trattava del caso di un uomo rientrato da un viaggio in Africa.
Variante sudafricana in Sicilia
E un altro caso di contagio di variante sudafricana è stato trovato in Sicilia. Un marittimo di Mazara del Vallo è stato contagiato. Si tratta di un uomo di 32 anni, rientrato in Sicilia lo scorso 11 febbraio dopo due mesi di lavoro su una piattaforma in Africa. La “variante” è stata riscontrata dai medici del Policlinico di Palermo. L’allarme è scattato lo scorso 15 febbraio, quando il marittimo ha iniziato ad accusare i tradizionali sintomi del Covid. Da quel giorno l’uomo e la moglie sono in isolamento.
Varianti, il caso Lazio
Nel Lazio non c’è ancora traccia di variante sudafricana. Ma la preoccupazione è alta. «Abbiamo avuto finora una decina di casi di variante brasiliana. Nella nostra regione le varianti più diffuse sono quella inglese e iberica. Di quella sudafricana, nessun caso». La conferma è arrivata dall’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato.
«La mutazione del virus è un problema, è difficile da controllare e siamo in apprensione per quello che potrà accadere con la sudafricana», ha detto dal canto suo a Repubblica, uno dei dirigenti in prima linea contro il Covid nel Lazio. Anche questa settimana il territorio della regione è rimasto in zona gialla, sfiorando soltanto l’1% come indice di contagio. Ma Zingaretti ha puntualizzato che «le varianti del virus sono molto invasive e i contagi crescono».
Le zone rosse nel Lazio
Infatti, il governatore ha firmato un’altra ordinanza con cui da oggi tutta la provincia di Frosinone è in zona arancione e lo resterà per quindici giorni. Un provvedimento che è arrivato dopo che sono state dichiarate zone rosse Torrice e Monte San Giovanni Campano, sempre in provincia di Frosinone. Colleferro e Carpineto Romano, in provincia di Roma. E Roccagorga, in provincia di Latina.