Letta a caccia di un aiutino: questionario ai militanti per scrivere il programma
Letta a caccia di un aiutino da casa: il neo segretario del Pd inaugura il nuovo corso del partito col questionario per i militanti. Venti domande agli iscritti su come agire in merito a tutto: dalle alleanze alle nomine, dai ricambi ai re-incarichi. Passando per ius soli e voto ai 16enni. Dopo una mattinata casalinga Enrico Letta arriva a Largo del Nazareno armato di buone intenzioni: che annuncia riformiste, ma che vuole siano confortate dal parere della base. Armato di tanta buona volontà (gliene serve in quantità industriali). Con un’ideale valigetta da medico condotto munito di tutti gli strumenti indispensabili per il pronto soccorso, il nuovo segretario del Pd si dice pronto alla cura e desideroso dell’accordo di tutti. Ma proprio tutti. E così, come riferisce la Repubblica in queste ore, per entrare nel vivo delle sue prime mosse da vertice dem, si presenta ai suoi proseliti pronto a inaugurare il nuovo rito dell’insediamento con «un vademecum da inviare alle 5.209 sezioni sparse per l’Italia, con cui inaugurare la più grande campagna d’ascolto della base che si ricordi da molti anni in qua. Durerà due settimane e si concluderà con una nuova assemblea convocata per fare sintesi e probabilmente eleggere i nuovi organismi dirigenti».
Letta, in un questionario per i militanti chiede le istruzioni per l’uso
Un questionario da cui ricavare istruzioni per l’uso condivise: perché, deve aver pensato, prevenire è meglio che curare. Specie quando si tratterà, a breve, di discutere su nomine e nuovi incarichi. E allora, via col questionario, diviso in 20 punti (più uno): tanti quanti sono i temi affrontati nel suo discorso della corona, concluso con l’investitura di segretario di un partito in crisi. Ammaccato da fronde intestine e disperso in rivoli di correnti che hanno portato alla messa in discussione di Zingaretti, arrivato dopo mesi di travaglio e tormenti, alle dimissioni del predecessore a cui Letta subentra in corsa. Un approccio a dir poco sistematico, quello del nuovo segretario Pd, che report e dossier. Numeri e riscontri. Consigli e istruzioni per l’uso sui temi in agenda, spetterà agli attivisti sparsi nelle oltre 5000 sezioni analizzare. Discutere. Emendare. Ma, sia chiaro, per farlo gli iscritti hanno a disposizione il limite delle 100 parole per ogni punto.
20 domande indirizzate agli attivisti in sezione su alleanze, ius soli, voto ai 16enni
C’è un che di “farsesco”, oltre che di inedito, in questa singolare scelta di Letta di sottoporre al vaglio delle sezioni prospettive e problemi su di tutto un po’ quello che bolle in pentola: dalle alleanze al nuovo patto tra generazioni, dallo ius soli al voto ai sedicenni. Una sorta di “brain storm” esteso agli iscritti su scala nazionale, che punta a stilare una sorta di sondaggio in presa diretta su quelli che sono i malumori, tra necessità e princìpi, all’interno del Partito democratico. Del resto, «partecipazione e prossimità» sono le parole chiave del nuovo corso del Pd capitanato da Letta.
Letta al circolo di Testaccio alla vigilia dell’insediamento: «Cosa devo dire domani?»
Che, seguendo queste coordinate non più tardi di tre giorni fa, alla vigilia dell’investitura a neo-segretario, si è presentato al circolo di Testaccio per chiedere consigli ai militanti del circolo di quartiere. Accolto da un coretto di «Daje Enri’, ripiamose sti cocci!». E nel quale Letta ha chiesto consigli e suggerimenti agli attivisti, esordendo direttamente con un laconico: «Cosa devo dire domani?». E alla mente tornano i versi di Giorgio Gaber: «La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione»… Ora, si passa alla prova dei fatti. Nell’agenda di Letta spicca tra le priorità il file capigruppo. E una prima rogna: Graziano Delrio e Andrea Marcucci al momento non hanno ancora messo spontaneamente a disposizione il loro mandato nelle mani del segretario. Se ne riparlerà al primo incontro con i deputati e i senatori. Per conferme o ricambi ci si consulterà sul questionario?