Livorno, arrestato per corruzione il sindaco di centrosinistra di San Vincenzo
Con l’accusa di corruzione sono finiti agli arresti domiciliari il sindaco di San Vincenzo (provincia di Livorno ), Alessandro Bandini, e due imprenditori. La Guardia di Finanza ha notificato questa mattina il provvedimento nel corso di indagini dirette dalla Procura di Livorno. Indagini giunte a un punto di svolta con l’esecuzione delle tre misure di custodia cautelare. Che, su ordinanza del gip, hanno colpito il sindaco , in carica dal 2014 e riconfermato alle elezioni amministrative del 2019 con il sostegno di una coalizione di centrosinistra, per il reato di corruzione. Per dirla in modo preciso, per un atto contrario ai doveri d’ufficio nell’ambito di gare d’appalto. Infatti sono in manette anche due imprenditori edili locali: “artefici di dazioni illegittime la cui uscita dalla contabilità aziendale è stata dissimulata tramite il pagamento di fatture per operazioni inesistenti”.
Sindaco di San Vincenzo indagato per corruzione
Per un ulteriore indagato invece, ex segretario comunale di San Vincenzo, Salvatore De Priamo, è stata richiesta l’interdizione dai pubblici uffici. Prima dovrà sostenere interrogatorio di garanzia davanti al gip. Complessivamente gli indagati sono 23 indagati, tra i quali il vice sindaco Delia Del Carlo e due assessori in carica, Elisa Malfatti e Massimiliano Roventini.
Così gli imprenditori finanziarono la campagna elettorale di Bandini
Le investigazioni hanno evidenziato “reiterate condotte di ritenuto abuso edilizio, agevolate da altri comportamenti delittuosi: dal falso in atto pubblico alla corruzione, alla turbata scelta del contraente negli appalti ad opera di imprenditori e funzionari”. L’Adnkronos ha ricostruito gli illeciti. In particolare, in una serie di casi l’azione del comune di San Vincenzo sarebbe stata “diretta ad assecondare le richieste provenienti da imprenditori; che hanno contribuito ad assicurare un sostegno politico e finanziario nella misura del 2/3% delle somme incassate per effetto dell’aggiudicazione di lavori pubblici”.
È emersa “una resilienza degli indagati alle decisioni della giustizia amministrativa, adita contro i provvedimenti per la rielezione del sindaco alle amministrative del maggio 2019. Provvedimenti che gli investigatori hanno ritenuto illegittimi . Gli arrestati e gli indagati avrebbero messo in essere strategie “tendenti ad eludere la sostanza delle norme urbanistiche”. Tanto che lo stesso giudice non ha escluso la compatibilità tra l’operazione urbanistica e una possibile condotta corruttiva. In altri casi, gli esponenti politici del Comune hanno tenuto condotte tali da far contestare loro di essere espressione di precisi interessi economici degli impresari assegnatari di lavori pubblici.
Bandini fu rieletto sindaco nel 2019
Tra gli episodi corruttivi contestati, è emersa la percezione del 2% dell’importo di due appalti del valore di 775.000 e 169.000 euro per la realizzazione di opere pubbliche; funzionali a migliorare la viabilità di accesso a un camping; condotte che sono state ritenute connesse al finanziamento della campagna elettorale per la rielezione a sindaco del Comune di San Vincenzo nel 2019: contesto nel quale l’ente pubblico ha organizzato, per auto-promozione, lo spettacolo “Miss Livorno 2018 Miss Notte Rosa”, manifestazione pagata dalla società di costruzioni dei due imprenditori ora agli arresti domiciliari.
Dalla Fgci al Pd
Eletto sindaco nel 2014 con la lista civica “San Vincenzo c’è” (centrosinistra), nel 2019 Bandini ottenne la riconferma con il 49,30% dei voti. Già assessore all’urbanistica e al porto Bandini aveva iniziato la militanza politica da ragazzo nella Fgci (giovani comunisti). Dipendente Coop, è stato ex segretario del Pds e poi del Pd a livello locale. In altri episodi è stato contestato il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente: con riferimento all’affidamento in gestione di una spiaggia attrezzata accessibile agli animali domestici e di una baracchina di proprietà comunale.