Lo schiaffo di Sala al Pd: gli dà il benservito e passa coi Verdi: «Ci sono troppe correnti»
Giuseppe Sala dà il benservito al Pd e passa coi Verdi europei. Perché, spiega, i dem “hanno scelto di lasciare troppo spazio alle correnti“. La decisione arriva proprio mentre il partito cerca di rimettere insieme i pezzi, compattandosi intorno alla candidatura di Enrico Letta alla segreteria. Soprattutto, però, arriva mentre a Milano la campagna elettorale del centrosinistra è già ampiamente avviata, con Sala in corsa come candidato della coalizione. Insomma, l’annuncio del sindaco, che ora rivendica la sua autonomia di “indipendente” rispetto al Pd, più che uno strappo ha il sapore di uno schiaffo.
Sala molla il Pd e passa coi Verdi
Sala l’ha buttata tutta sulla sua anima ecologista, ma è chiaro che le implicazioni politiche della decisione di accomodarsi su altri lidi, soprattutto in questo momento, sono rilevantissime. “Non c’è più tempo da perdere. La questione ambientale riguarda il nostro presente e il futuro dei nostri figli”, ha detto il primo cittadino di Milano. “Adesso questi due miei percorsi, sindaco e appassionato ecologista, si uniscono”, ha chiarito in un’intervista con Repubblica, sostenendo che “per me aderire ai Verdi Europei significa, prima di tutto, fare meglio il sindaco di Milano”.
Una scelta europeista e antifascista
Sala, che ha parlato di una scelta “ponderata”, ci ha tenuto a sottolineare che i Verdi “sono fermamente europeisti e sempre in difesa dei valori democratici e antifascisti“. “Si sono distinti per battaglie fondamentali sulla giustizia e sulla riforma fiscale, sulle questioni di genere, sulla povertà energetica e, in generale, sui diritti dei cittadini. Sanno parlare con l’impresa, essendo per natura propensi al dialogo, e promuovono l’innovazione e la ricerca di nuovi posti di lavoro. Sono paladini di politiche alternative all’austerità, anche quando sembrava un tabù. Da loro mi sento a casa“.
Sala elogia i Verdi e attacca il Pd: “Troppe correnti”
Insomma, il non detto di Sala sembra essere che nella sua visione di Sala avrebbero centrato quello il Pd ha mancato, così preso dalle sue beghe interne. “Zingaretti paga la scelta del Pd di dare troppo spazio, da troppi anni, alle correnti“, ha sottolineato Sala, aggiungendo che Enrico Letta “è un amico e un suo ruolo attivo in questa fase non potrebbe che farmi piacere, ma non sta a me giudicare la discussione interna al Pd”.
Da Milano parte una nuova sfida ai dem
Dunque, pare proprio che da Milano, stia partendo l’ennesima sfida interna al centrosinistra, con bersaglio il suo maggiore partito. Per Sala, infatti, la città può rappresentare “un laboratorio nazionale e internazionale per la costruzione di una visione che sia allo stesso tempo ambiziosa e sostenibile”. I Verdi italiani, ha detto il sindaco, “hanno una storia rispettabile”. “È però necessario rinnovarsi, costruire un processo largo, attraente, coinvolgente”, ha proseguito Sala nella sua intervista a Repubblica, sottolineando che “noi in Italia abbiamo un gruppo verde in Parlamento con tre deputati all’interno del Gruppo Misto. È un buon segno. Ma non basta”. Il Pd, insomma, è avvertito.