Lo sfogo di Porro: «Vi dico quanto ho pagato il libro di Speranza. Neanche potete immaginarlo»
Costa cara la speranza. E il libro di Roberto Speranza, se possibile, ancora di più. Non perché sia speciale (il listino anzi lo fissava all’abbordabilissimo prezzo di 11 euro e 69 centesimi), ma per una legge di mercato. La più elementare: quella della domanda e dell’offerta. Più una merce è disponibile sul mercato, più il suo prezzo è competitivo. Più è rara, più è cara. E poiché Speranza il suo libro (Perché guariremo) ha dovuto ritirarlo sotto l’incalzare della seconda ondata del virus, chi vuoi leggerlo deve pagare. Lo sa bene Nicola Porro che di euro ne ha sborsato addirittura 600, cento in più del prezzo corrente su E-bay, la piattaforma web delle compravendite online.
Porro ha sborsato 600 euro
Il conduttore di QuartaRepubblica aveva già parlato della fatica editoriale del ministro, trovandovi spunti davvero non banali per una critica non pregiudiziale. Tra quelle pagine, poi ritirare in fretta e furia dagli scaffali, ha anche trovato il motivo dell’allergia di Speranza verso tutto quello che suona come ritorno alla normalità. Il virus, insomma, come fondatore di una società più egualitaria. E la pandemia come occasione per «rifondare la sinistra» e quindi imporre «una nuova egemonia culturale». “Chi cerca trova”, dice il proverbio. E Porro che il libro di Speranza è andato a cercarlo, vi ha trovato la ricetta del radioso programma della sinistra secondo Speranza: tutti rinchiusi in casa, in attesa che germogli la “futura umanità“.
Mario Giordano: «Io un po’ di meno»
Seicento euro ben spesi, dunque? Macché, ospite di Fuori dal Coro condotto dal collega di rete (Quattro), Mario Giordano, Porro si scatena: «Quello che noi stiamo facendo è criminale. C’è un progetto politico dietro tutto questo. Io ho letto il libro di Speranza, quello che non è mai uscito». E il conduttore chiede: «L’hai comprato su E-bay a caro prezzo?». E Porro: «L’ho pagato 600 euro. Tu l’hai pagato di meno?». E il collega confessa: «Eh, io un po’ di meno…». Ma l’affare c’è. Soprattutto per i cittadini. Grazie a queste poche e costose copie in circolazione, possono finalmente capire chi li tiene reclusi in casa, e soprattutto perché. Insomma, finché (alla Salute) c’è Speranza, per gli italiani non c’è vita.