L’ultima beffa firmata Ue: non ha vaccini ma ha esportato 34 milioni di dosi tra Usa, Gb e resto del mondo
L’Ue non ha vaccini a sufficienza, ma nel frattempo ha esportato 34 milioni di dosi in Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Dosi che avrebbero fatto comodo a nazioni sull’orlo dell’ennesimo lockdown, come l’Italia. Una scelta scellerata della quale devono rispondere tutti i governi. Incluso quello italiano.
La rivelazione di Bloomerg
Lo riporta Bloomberg citando un documento visionato dall’agenzia riguardante le spedizioni effettuate fino al 9 marzo scorso. La Ue ha infatti esportato finora circa 34 milioni di dosi di vaccini Covid-19 verso altri Paesi. Tra questi ben 9,1 milioni al Regno Unito. Quindi 954 mila agli Stati Uniti. E 3,9 milioni al Canada. Hanno fatto scalpore le 250 mila dosi di vaccino AstraZeneca dirette in Australia e bloccate dall’Italia ma potrebbero essere solo un’inezia rispetto alla oceanica mole di esportazioni partite dalla Ue. Secondo il documento citato da Bloomberg e «distribuito agli ambasciatori presso l’Ue», le esportazioni hanno riguardato 31 Paesi e sono state 249 su 258 le richieste di export autorizzate.
La Pfizer ci concede l’elemosina di mezzo milione di dosi
Nelle prossime due settimane, Pfizer-BioNTech fornirà all’Unione europea 4 milioni di dosi aggiuntive di vaccino anti Covid-19 per fronteggiare la diffusione delle varianti del virus. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Le dosi previste del vaccino Pfizer-BioNTech erano 62 milioni, che saliranno così a 66 milioni. Per l’Italia, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, «ciò equivale ad una quota aggiuntiva di 532mila dosi che saranno consegnate nelle ultime due settimane di marzo e che aiuteranno ad affrontare l’emergere di nuovi contagi e varianti».
Sui vaccini la Ue ha sbagliato tutto
La Commissione ha riferito di avere negoziato questa fornitura extra per consentire agli stati membri di utilizzare queste dosi nelle aree dove si teme maggiormente la diffusione delle varianti del virus. A preoccupare sono soprattutto alcuni focolai in Tirolo, in Austria, a Nizza e nella Mosella, in Francia, a Bolzano, in Italia, e alcune aree della Sassonia e e della Baviera, in Germania.