M5S alle comiche finali: nasce il nuovo gruppo “Italia più 2050”. Ma Conte e Grillo cadono dalle nuvole
Due notizie si incrociano nel mondo M5S. La prima. Letta e Conte domani si incontreranno per rilanciare il confronto tra Pd e M5S, anche in vista delle prossime amministrative. Iniziativa promossa da Enrico Letta che con il capo politico ‘in pectore’ del Movimento 5 Stelle vorrebbe rafforzare il fronte alternativo al centrodestra. Con queste paradossali premesse.
Conte, Grillo, Letta: M5S in cerca d’autore
La seconda notizia, infatti, è che non si sa bene con quale M5S Letta pensa di dialogare. Il m5S non è un partito, è un cantiere, un movimento che si caratterizza per quello che sarà (forse), non per quello che è attualmente. Perché per ora è un gran casino. Dunque Letta di cosa parlerà precisamente? Uno, non si sa bene che cosa deciderà Conte, se prendere o meno l’egida dei rottami del movimento. Epperò contestualmente Conte continua a lavorare al progetto rifondativo del Movimento 5 Stelle, che verrà presentato non prima di Pasqua. “Presto”, assicura chi ha avuto modo di sentire Conte, sarà anche depositato il nuovo simbolo del Movimento con all’interno la dicitura “2050”. Ma le nebbie sono fitte.
Letta incontrerà un Conte nel pieno della confusione
I nodi da sciogliere, infatti, sono due: il rapporto con la piattaforma di Davide Casaleggio. Si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero Conte pronto ad adire le vie legali per sbrogliare la matassa Rousseau. Cresce infatti il pressing della stragrande maggioranza dei parlamentari per il divorzio da Casaleggio, il quale continua a pretendere il saldo dei mancati versamenti degli eletti (circa 450mila euro). “E’ una situazione difficile”, ammettono fonti vicine all’ex presidente del Consiglio: “E’ presto per dire se ci sarà una causa, ma certamente non si può consentire a un privato di tenere bloccata la prima forza politica del Parlamento italiano”.
Le truppe contiane si organizzano…senza Conte
Il secondo nodo da sciogliere è più propriamente un rebus. In attesa delle mosse di Conte, infatti, le ‘truppe’ contiane si organizzano e danno vita a un nuovo contenitore. Debutta oggi l’associazione culturale ‘Italia Più 2050’, che rappresenta “la naturale evoluzione” di Parole Guerriere, il think tank animato dalla deputata M5S e sottosegretaria al Sud Dalila Nesci sin dal 2017. Il nuovo progetto “si muoverà nel solco tracciato da Beppe Grillo per il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte”: una “mano tesa per promuovere la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile in Italia”. Attorno al progetto politico, secondo quanto apprende l’Adnkronos, gravitano circa 40 parlamentari del Movimento 5 Stelle: tra questi Carlo Sibilia, Giuseppe Brescia, Mirella Liuzzi, Emanuele Scagliusi, Sergio Puglia, Fabrizio Trentacoste.
Grillo ha sgranato gli occhi alla notizia di “Italia più 2050”
Il simbolo dell’associazione – caratterizzato da un cerchio verde nella parte superiore e blu in quella inferiore, con una striscia tricolore che lo attraversa – è stato depositato da “Parole Guerriere Italia” presso l’Ufficio brevetti e marchi del Mise lo scorso 17 marzo. La nota comica è che né Conte né Grillo, si apprende da fonti pentastellate, saprebbero nulla dell’iniziativa. Nessuno li ha informati. Dagospia ha provato a dare qualche informazione più precisa. “Quando Beppe Grillo ha letto il Riformista (che ha riportato la nascita della nuova ‘piattaforma politica’, ndr) ha sgranato gli occhi”, si legge sul sito di Roberto D’Agostino. Pare infatti che nessuno avesse informato l’ex comico dell’iniziativa “Italia più 2050”. Di cosa si tratta? “Non di un’associazione a sostegno di Conte, men che meno del nuovo partito del premier”, ha assicurato Dagospia. Forse una lista di appoggio al M5S.
M5S sempre più nel ridicolo
Insomma, tutti cadono dalle nuvole. C’è chi azzarda – si legge su Dagospia – che sia persino una mossa per mettere pressione a Giuseppi, già al centro delle critiche del gruppo parlamentare per non aver ancora staccato la spina a Rousseau”. Insomma, la solita polveriera. Ecco, immaginatevi un incontro tra Letta che ha gli psicodrammi del Pd da gestire e Conte, ipotetico leader di un movimento in cerca d’autore.