Meloni a Letta: «Il voto ai sedicenni non è una priorità. È solo demagogia con armi di distrazione di massa»
«Veramente qualcuno crede che per un sedicenne, oggi, la priorità sia il diritto di voto e non il diritto all’istruzione, alla socialità, alla libertà?». Giorgia Meloni con un post su Facebook contesta il nuovo programma del segretario del Pd. Enrico Letta nel suo discorso ha presentato come priorità del Pd lo Ius soli e il voto ai sedicenni. «Dobbiamo essere il partito dei giovani», ha detto Letta. «Se non riusciremo a coinvolgere i giovani io avrò fallito il mio obiettivo». E poi ha anche ribadito che si batterà per portare a 16 anni l’età minima per il diritto di voto.
Meloni: «Pietà»
Proposta inaccettabile. «Pietà!», scrive ancora la leader di Fratelli d’Italia. «Le forze di maggioranza si occupino di fronteggiare l’epidemia e la crisi economica per tornare il prima possibile alla normalità, invece di fare demagogia con armi di distrazione di massa utili solo a distogliere l’attenzione dai loro fallimenti».
I commenti del web: «Il Pd è alla frutta»
Valanga di commenti al post di Giorgia Meloni. Scrive un utente: «Mio figlio ha 16 anni, gli ho chiesto, mi ha detto che del diritto di voto non gli interessa nulla. Lui vorrebbe solo tornare a scuola, incontrare al parco gli amici fare una partitella a calcio e farsi una pizza con loro sul balcone di casa! Sarà superficiale mio figlio!». E un altro osserva: «Non sanno più che inventarsi per racimolare qualche voto. Stanno alla frutta. Adesso il problema dell’Italia per il Pd è lo Ius soli, senza parole. Letta faceva bene a rimanere dove è stato nascosto fino a questo momento!». E un altro ancora: «La loro unica ed ultima possibilità di rimanere dove nessuno li vuole».
«Aspettiamo il Dl sostegno da gennaio…»
In un altro post Giorgia Meloni ha parlato anche del Dl sostegno. «Dall’inizio della pandemia – nel febbraio 2020 – ad oggi, un ristorante che fatturava 35.000 euro al mese e che quest’anno ha fatturato poco o nulla con una perdita di centinaia di migliaia di euro ha ricevuto come “ristori” massimo 21.000 euro totali. Ancora peggio è andata a palestre, commercianti, professionisti, turismo, mondo della cultura. Stiamo aspettando ancora il nuovo decreto ristori promesso a gennaio. Sarebbe questa la svolta del “Governo dei migliori”? Lavoratori e imprese non hanno più tempo da perdere. Fate presto!».