Meloni: anche io perseguitata da uno stalker, so che vuol dire. Solidarietà a Maria Elena Boschi
Giorgia Meloni esprime solidarietà a Maria Elena Boschi che ha denunciato di essere perseguitata da uno stalker. Meloni ha ricordato di avere vissuto un’esperienza analoga e invita le vittime di stalker a denunciare.
Meloni: solidarietà alla Boschi, so cosa significa
“Voglio esprimere vicinanza e solidarietà a Maria Elena Boschi, tormentata da uno stalker. Anche io, come purtroppo tante donne (ma anche uomini), so cosa significa, avendo vissuto una situazione analoga. Nessun dubbio: denunciare è sempre la cosa giusta”. Seguono a stretto giro i ringraziamenti della Boschi: siamo avversarie in politica – scrive sui social – ma su questi temi saremo sempre dalla stessa parte.
La Boschi ha denunciato di essere vittima di uno stalker
La capogruppo di Italia Viva ha presentato denuncia qualche giorno fa ed è stata ascoltata dalla polizia giudiziaria alla presenza del magistrato incaricato del caso. Per lei, come per qualunque altra vittima di reati del genere, è scattato il codice rosso, che accelera le indagini e prevede un intervento entro 5 giorni dalla denuncia.
Un altro stalker della Boschi condannato nel 2017
Non è la prima volta che l’ex ministra del governo Renzi nonché sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con Gentiloni si ritrova a denunciare di essere vittima di stalking. Un uomo che l’ha molestata a lungo nel 2017 è stato condannato a due anni e due mesi di carcere. Ora il nuovo filone di indagine nei confronti di un molestatore divenuto troppo molesto.
Una vicenda analoga vissuta da Giorgia Meloni
Una vicenda simile, ma con contorni forse ancora più drammatici, ha visto protagonista la stessa Giorgia Meloni. Lo stalker della leader di Fratelli d’Italia, una personalità disturbata, sosteneva nella sua ossessione di essere il padre della figlia di Giorgia Meloni. Circostanza che aggiungeva ulteriore ansia alle minacce ricevute. Raffaele Nugnes, questo il nome dello stalker, è stato condannato a due anni di reclusione più uno di ricovero una Rems, Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza. Anche i giudici di primo grado avevano riconosciuto per lui il vizio parziale di mente e per questo al termine dei due anni di reclusione dovrà trascorrerne un anno all’interno di una Rems.