Michela Murgia insulta Lucia Borgonzoni: «Sei un’ignorante». E scoppia il putiferio
Michela Murgia si scatena contro Lucia Borgonzoni. Il sottosegretario alla Cultura sui suoi canali social lancia una rubrica video che ha chiamato “Prima l’italiano“. In circa un minuto parla di alcune curiosità legate alla nostra cultura. Nella prima puntata alcuni cenni al look di Leonardo Da Vinci e al suo rapporto con la moda. In tanti l’hanno accusata di aver copiato da Wikipedia. Michela Murgia ha scritto anche un feroce articolo su La Stampa. Accuse che sono state smontate dal web: «Non ha fatto copia incolla. Le frasi non risultano uguali».
Michela Murgia contro Lucia Borgonzoni
«Se fossi in Wikipedia – scrive la Murgia – farei immediatamente causa per danni alla sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni. Per colpa della sua idea di autonominarsi divulgatrice della vita dei grandi personaggi italiani, il noto sito di informazioni open source è stato usato infatti nelle ultime ore come strumento di misura della sua ignoranza o, a essere buoni, della sua coerenza».
L’affondo della Murgia
Poi arriva l’affondo: «Intendiamoci: non c’è niente di male a integrare la propria cultura generale attingendo da Wikipedia. Il problema sorge solo quando con quella smilza infarinatura pretendi di aumentare la cultura generale degli altri, aprendo improbabili rubriche social dove ti improvvisi ambasciatrice di nozioni che tu stessa non hai». La Murgia mostra astio nei confronti del sottosegretario e anche contro la Lega. La scrittrice contesta anche il nome della rubrica.
“Prima l’italiano”: «Mantra xenofobo del leghismo»
«Il vero dato surreale dell’inciampo mediatico di Borgonzoni non è però il saccheggio on line di nozioni a cui chiunque poteva attingere in proprio, ma l’aver preteso di chiamare la sua rubrica “Prima l’italiano“, ribadendo di sghimbescio il mantra xenofobo del leghismo di cui lei è così espressiva sintesi. Il genio della comunicazione che glielo ha consigliato deve averla trovata una gran furbata e dal mio punto di vista sarei quasi tentata di dargli ragione, dato che per perseguire l’esaltazione nazionalista della storia culturale italiana si è finito per dimostrare che i nazionalisti sono i primi a doversela studiare».