Mondo di mezzo: nell’appello bis Carminati condannato a 10 anni, Buzzi a 12 anni e 10 mesi
Dodici anni e dieci mesi per Salvatore Buzzi e dieci anni per Massimo Carminati. È la condanna decisa dai giudici della Prima Corte d’Appello nel processo d’Appello bis sul “Mondo di mezzo”, l’inchiesta fu politicamente e mediaticamente battezzata “Mafia Capitale”, ma che, invece, come stabilito dai giudici, non aveva nulla del sistema mafioso. Il nuovo processo, che è servito a rideterminare le pene per 20 imputati, si è celebrato proprio dopo che la Cassazione il 22 ottobre del 2019 ha fatto cadere per tutti gli imputati il 416bis, l’accusa di associazione mafiosa, inquadrando la faccenda a mera corruzione.
Buzzi: «Una condanna più dura del previsto. Ricorrerò»
Il procuratore generale Pietro Catalani aveva chiesto per l’ex Nar Carminati 11 anni e un mese e per Buzzi 12 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione. «È stata una condanna molto più dura di quanto ci aspettavamo perché ha considerato più grave il reato di associazione a delinquere semplice», ha commentato Buzzi, aggiungendo che i dieci anni e passa comminati con questa sentenza sono «comunque meglio dei 18 anni della scorsa volta». In ogni caso, ha aggiunto, «faremo ricorso nuovamente in Cassazione».
Carminati potrebbe non tornare in carcere
Il legale di Massimo Carminati, Cesare Placanica, ha invece sottolineato che «con questa sentenza il mio assistito è sotto il limite che consente una misura alternativa e quindi potrebbe non tornare più in carcere».
Le altre condanne e le assoluzioni
I giudici della Prima Corte d’Appello di Roma, inoltre, hanno confermato le posizioni definite con un concordato fra le parti nell’ambito del processo di appello bis nei confronti dell’ex consigliere comunale Luca Gramazio (5 anni e 6 mesi) e dell’ex ad di Ama Franco Panzironi (3 anni e 6 mesi). Tra le pene ricalcolate anche quelle per Matteo Calvio (5 anni e 7 mesi); Paolo Di Ninno (3 anni, 8 mesi e 10 giorni); Alessandra Garrone (2 anni, 9 mesi e 10 giorni); Claudio Caldarelli (4 anni e 5 mesi); Emanuela Bugitti (2 anni, 8 mesi e 15 giorni); Carlo Pucci (4 anni); Carlo Maria Guarany (2 anni e 6 mesi); Claudio Bolla (3 anni e un mese); Roberto Lacopo (4 anni e 7 mesi); Michele Nacamulli (1 anno). Via libera alle pene concordate anche per Riccardo Brugia (6 anni) e Fabrizio Franco Testa (5 anni e 6 mesi). Assolti invece Angelo Scozzafava e Agostino Gaglianone.