Napoleone, è febbre da collezione: all’asta una ciocca di capelli. Per la sinistra però era un tiranno

27 Mar 2021 15:10 - di Adele Sirocchi
Napoleone

Nell’anno in cui si celebra il bicentenario della morte di Napoleone, i cimeli legati all’imperatore escono da ogni dove. E con l’avvicinarsi della data del 5 maggio, giorno dell’ultimo respiro sull’isola di Sant’Elena nel 1821, in Francia si organizzano numerose aste.

Napoleone, all’asta una ciocca di capelli

La prossima è in programma l’11 aprile dalla casa Samuel Boscher a Cherbourg, dove l’esperto Lionel Finck è stato incaricato di vendere una ciocca di capelli attribuita al Bonaparte. La presunta reliquia è stimata tra 1.200 e 1.500 euro. Ma potrebbe salire fino a 5-6.000 euro, o anche oltre a causa della febbre da commemorazioni.

In vendita una penna, fazzoletti, calzini e camicie

Nella data dell’anniversario del 5 maggio la casa d’aste Osenat, specialista di cimeli dell’Impero, a Fontainebleau metterà in vendita una penna ad inchiostro di Napoleone utilizzata a Sant’Elena. Fazzoletti, calzini, camicie legate all’imperatore e perfino una striscia con tracce di sangue (proveniente dalla collezione del duca di Bassano). Osenat ha annunciato anche il ritrovamento di una maestosa slitta che sarebbe appartenuta all’imperatrice Giuseppina di Beauharnais, moglie di Napoleone.

Il delirio della sinistra e della cancel culture su Napoleone

Alla febbre da collezione corrisponde il delirio dei denigratori di Napoleone. Sul New York Times l’accademica Marlene Daut ha scritto: “Dopo un anno in cui le statue di schiavisti e colonizzatori sono state rovesciate, deturpate o abbattute in tutta Europa e negli Stati Uniti, la Francia ha deciso di muoversi nella direzione opposta. Sta per commemorare il più grande tiranno francese, un’icona della supremazia bianca, Napoleone Bonaparte, morto 200 anni fa sull’isola di Sant’Elena”. Daut spiega che, “come donna nera di origine haitiana e studiosa del colonialismo francese, trovo particolarmente irritante vedere che la Francia intende celebrare l’uomo che ha restaurato la schiavitù nei Caraibi francesi, un architetto del genocidio moderno”.

Decapitata la statua della moglie Giuseppina

A Fort-de-France, in Martinica, attivisti del Black Lives Matter hanno decapitato la statua di Giuseppina, moglie di Napoleone. A Rouen, in Normandia, il sindaco ha proposto di togliere di mezzo la statua di Napoleone e di sostituirla con quella di Gisèle Halimi, l’avvocatessa femminista legale di Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, morta a 93 anni.

Su Figaro Histoire si ironizza: Napoleone non era vegano…

“Napoleone era, nel bene e nel male, un uomo bianco; non era vegano, non divideva la spazzatura” ha commentato ironico  Michel de Jaeghere, direttore del Figaro Histoire. “Vogliono imporci i canoni della loro nuova moralità decretando ciò che ha diritto o meno alla nostra ammirazione. Ciò che li affligge, in Napoleone, non sono le vere o presunte debolezze del suo regno, è l’aver illustrato in modo brillante questo ‘mondo di prima’ di cui intendono farci vergognare. La risposta che daremo ai suoi accusatori testimonierà il nostro desiderio di continuare l’avventura, o la nostra rassegnazione di uscire confusi dalla storia”.

 

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