Paura per le parole di Crisanti: “I soldi contagiano, usate i bancomat. Ma io disinfetto anche quelli”
Non aveva mai brillato per ottimismo, Andrea Crisanti, professore di microbiologia all’Università di Padova, e in molti casi aveva avuto ragione. La sua ultima uscita, però, mette in discussione tutti i messaggi, e anche le rassicurazioni, che finora ci erano state date dalle autorità sanitaria in materia di prevenzione del Covid. Anche sui soldi il virus circolerebbe per più giorni, non andrebbero usati, e perfino i bancomat sarebbero a rischio, secondo Crisanti. Manca poco che consigli il ritorno al baratto.
Crisanti e i soldi che possono diffondere il Covid
«Se il virus rimane anche sui soldi che tocchiamo ogni giorno? Sulle superfici può rimanere una giornata o due, e questo può essere un incentivo ad utilizzare le carte di credito. Ma io quando torno a casa disinfetto sempre anche quella», ha detto Crisanti, in radio, a “Un giorno da pecora“.
Un allarme sottovalutato dagli altri scienziati e dai mezzi di informazione. Se i soldi sono contagiosi, non andrebbe detto alla gente? “Premesso che secondo molti esperti il contagio tramite superficie contaminata sembra meno comune rispetto a quella per aerosol o contatto ravvicinato con una persona infetta, il pericolo esiste. Secondo un report pubblicato diversi mesi fa dall’istituto superiore di sanità, sulle banconote il virus può resistere fino a 48 ore. Sulle plastiche e l’acciaio inossidabile il tempo di resistenza è invece di 72 ore, anche se la carica infettiva sui suddetti materiali – specifica l’Iss – si dimezza dopo circa 6 ore e 7 ore, rispettivamente. Le superfici sulle quali si ha una minore persistenza sono il rame e il cartone, dove è stato osservato un abbattimento completo dell’infettività dopo 4 ore per il rame e 24 ore per il cartone”.
“AstraZeneca? Lo farei, ma solo se fosse l’unico a disposizione”
“Io ho fatto il vaccino Pfizer, ma oggi mi farei AstraZeneca se fosse l’unico vaccino a disposizione”. Andrea Crisanti si esprime così nella giornata caratterizzata dal sequestro delle dose di un lotto del vaccino covid AstraZeneca in relazione alle segnalazioni di alcuni eventi avversi gravi. “Non ci sono dati che dimostrino che questo vaccino provoca complicazioni gravi. L’Inghilterra ha vaccinato 10 milioni di persone con AstraZeneca”, dice Crisanti a Piazzapulita su La7. Il quadro dell’epidemia in Italia è decisamente peggiorato: l’11 marzo va in archivio con oltre 25mila contagi. “La variante inglese rappresentava 3 settimane fa il 14% dei casi. Ora siamo al 70% dei casi.