Ppe vs Orban, in campo anche i ministri ungheresi: «Il tedesco Weber deve vergognarsi»

4 Mar 2021 12:51 - di Niccolò Silvestri
Weber

Rischia di trasformarsi in un caso internazionale l’uscita degli ungheresi di Fidesz dal gruppo del Ppe all’Europarlamento di Strasburgo. La dinamica degli eventi autorizzerebbe, in realtà, a parlare di espulsione. Il partito di Orban ha sbattuto la porta quando ha capito che le modifiche apportate allo Statuto miravano a rendergli impossibile la convivenza all’interno. Tra le nuove norme, infatti, approvate con 148 “sì” (su 187) 28 “no” e quattro astenuti, spicca quella che consente l’espulsione di un’intera componente. Come Fidesz, appunto. Che per tutta risposta punta l’indice contro il tedesco Manfred Weber, il capogruppo del Ppe. Sarebbe lui – secondo gli eurodeputati di Orban – il regista dell’operazione. E per motivi tutt’altro che ideologici.

Weber punta a succedere al Pd Sassoli

Weber punta infatti a salire sullo scranno più alto di Strasburgo, oggi occupato da Sassoli, che a breve tornerà contenibile per effetto del primo giro di boa della legislatura. E per farlo ha bisogno dell’apporto dei socialisti. La presenza nel Ppe nel gruppo di Orban non lo permetterebbe poiché additato come un pericoloso sovranista. Da qui la decisione di Weber di scaricare “l’amico” per ricevere l’abbraccio del “nemico”. Un voltafaccia che ha finito per mobilitare persino il governo di Budapest. «Il capogruppo Weber dovrebbe vergognarsi», scrive infatti su Fb il il ministro degli Esteri Peter Szijjarto. Il capo della diplomazia ungherese rivendica a Fidesz di essere il «partito di maggior successo del Ppe».

Fidesz verso i Conservatori?

Ciò nonostante – aggiunge – Weber «trascorre il suo tempo ad architettare le procedure per rimuoverlo», E, per giunta, mentre «mentre l’Europa conta i morti e i contagiati dal coronavirus». La modifica allo Statuto, quindi, altro non sarebbe che un «atto ostile, antidemocratico, ingiusto e inaccettabile» verso Fidesz e i suoi elettori le modifiche statutarie. Divorzio consumato, dunque. Con l’uscita della componente magiara il Ppe passa da 187 a 175 eurodeputati. I socialisti sono a 145, ma presto potrebbero crescere per effetto dell’ingresso della delegazione grillina. Ma a Weber poco importa: a garantire le sue ambizioni basta il «nemico». Fidesz potrebbe approdare ai Conservatori di Giorgia Meloni.

 

 

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