Putin si vaccina domani. E dell’Ue che rifiuta Sputnik dice: “Difende i cittadini o Big Pharma?”
Nella guerra dei vaccini, scende in campo Vladimir Putin. Nella tarda serata di ieri il commissario europeo incaricato della campagna dei vaccini, Thierry Breton, ha sostenuto che “non avremo assolutamente bisogno del vaccino Sputnik V”. Oggi l’agenzia di stampa russa, che si chiama Sputnik, come il vaccino, ha fatto sapere che Putin si vaccinerà domani. “La vaccinazione è una scelta volontaria che ogni persona fa, una decisione personale”, ha detto. Ma il presidente russo è anche intervenuto personalmente sulle dichiarazioni di Breton, definendole “strane”. “Non costringiamo nessuno a fare nulla, ma ci interroghiamo sugli interessi difesi da queste persone. Sono quelli delle case farmaceutiche o quelli dei cittadini europei?”, ha detto Putin nel corso si una video-conferenza con gli sviluppatori dei vaccini russi.
La risposta di Putin su Sputnik
“I russi – ha sostenuto il commissario Breton – hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre se ne avranno bisogno”. “Se dobbiamo fornire loro uno o due stabilimenti per produrlo, perché no? Ma per il momento i vaccini europei sono la priorità“, ha aggiunto il commissario, intervistato dal Tg di TF1. Prima ancora di Putin, il Russian Direct Investment Fund (Rdif), il fondo sovrano russo che ha finanziato la ricerca del vaccino Sputnik V, aveva accusato di “faziosità” Breton. “Caro commissario Breton, per favore smetta di essere così fazioso. Gli europei vogliono una scelta di vaccini sicuri ed efficaci, che finora non siete stati capaci di fornire”, ha proseguito l’Rdif. Secondo il fondo russo, se le osservazioni di Breton sono “la posizione ufficiale dell’Ue, vi preghiamo di informarci perché non vi è alcun motivo di perseguire l’approvazione dell’Ema a causa dei vostri pregiudizi politici”. Anche il ministero degli Esteri russo è intervenuto. “Ascoltiamo dichiarazioni che non possono che essere definite politicizzate“, ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, parlando di una campagna di “disinformazione e discriminazione” delle istituzioni europee.
Sileri: “Il numero di vaccini non è sufficiente”
Le dichiarazioni di Breton, però, hanno avuto una eco anche negli stessi Stati membri, alle prese con le difficoltà di approvvigionamento dei sieri. Italia in testa. “Io penso che, una volta superati gli standard di valutazione europei, abbiamo bisogno di tutti i vaccini e noi ne abbiamo bisogno adesso”, ha commentato il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri, aggiungendo che “mi sembra che in questo momento il numero di vaccino non è sufficiente“. “Abbiamo delle proiezioni di consegne per tutta Europa da aprile molto soddisfacenti e crescenti. Se ci sono altri vaccini disponibili ben vengano il prima possibile”, ha concluso Sileri.
Il processo di revisione di Sputnik avviato dall’Ema
L’Ema ha avviato la revisione del vaccino Sputnik V questo mese. Si tratta del passo necessario prima dell’approvazione, ma i tempi che si prevedono sono lunghi: non prima di giugno. Per questo c’è chi, come l’Ungheria, ha deciso di accelerare e provvedere al reperimento di Sputnik autonomamente. Una possibilità che non viene esclusa neanche dall’Italia, ma che – ha chiarito il premier Mario Draghi – sarà perseguita solo dopo aver esplorato la strada del “coordinamento europeo”.