Raggi è la peggio di tutti: quasi 100 le nomine politiche per la sua corte in Campidoglio
Raggi e la sua corte di 100 “famigli”. Lo scrive Repubblica e non un giornale di destra. Virginia Raggi è la peggio di tutti, altro che Gianni Alemanno. Contro il quale proprio i 5Stelle hanno sempre puntato l’indice accusatore proponendosi come portatori del cambiamento.
Le nomine che hanno fatto vergognare la Raggi
Altro che Ignazio Marino, anche lui finito nel tritacarne dell’affare scontrini. Gli ultimi due casi riportati nelle cronache romane dovrebbero fare arrossire di vergogna la sindaca di Roma. Prima lei ha nominato assessore alla Cultura una sua compagna di classe, Lorenza Fruci. Poi, questa ha cercato di far nominare capo del suo staff l’amico del cuore. Quindi Silvia Di Manno, compagna dell’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, era stata piazzata con megastipendio all’assessorato all’Urbanistica. Si è dimessa travolta dalle polemiche.
La Raggi non sapeva? Non gli credono neanche nel M5S
La Raggi ha fatto finta di cadere dal pero. Si è indignata. Ha chiesto e ottenuto che le nomine scomode fossero annullate. Ma neanche nel M5S danno credito alla sua versione. “Difficile che Virginia non sapesse – dicono i pentastellati – i contenuti delle delibere le vengono sempre anticipati».
Sono 97 i collaboratori politici assunti
Stando ai calcoli del dipartimento Risorse Umane del Campidoglio – scrive Repubblica – sono oggi 97 i “collaboratori politici”, ovvero i dipendenti non a tempo indeterminato assegnati agli uffici di diretta collaborazione agli organi politici, assunti ai sensi dell’ormai famigerato articolo 90 del decreto legislativo del 2000. Un bel numero che mette Virginia Raggi, davanti all’ex-sindaco Alemanno e al suo successore Ignazio Marino.
Nel 2020 la corte della Raggi è costata 5,3 milioni di euro
Il quotidiano fa anche due conti: “Nel solo 2020 il Comune di Roma ha speso 5,3 milioni di euro per gli stipendi al personale di supporto politico, un risultato che permette alla Raggi di battere i suoi predecessori. Nel 2013 la giunta Marino arrivò a spendere 3,8 milioni, mentre Gianni Alemanno si fermò a 2,8 milioni”.
E non è finita qui. I consulenti della Giunta Raggi sono inquadrati nella categoria D, quella che prevede gli stipendi più elevati rispetto a una forbice che varia dai 20 ai 90mila euro. Numeri che si commentano da soli.