Rai, fallisce l’assalto della sinistra al Tg2 di Sangiuliano. Il Tar annulla la delibera Agcom
Fallisce miseramente l’assalto della sinistra contro il Tg2 della Rai diretto da Gennaro Sangiuliano.
Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta della Rai. Ed ha annullato la delibera del febbraio 2020 con cui l’Agcom multava l’azienda di Viale Mazzini per 1,5 milioni di euro “sulla base della relazione sugli esiti dell’attività di monitoraggio svolta dagli uffici competenti, con specifico riferimento al rispetto del pluralismo e del contraddittorio, nonché dei princìpi di correttezza e completezza dell’informazione“.
Un umiliante schiaffo in piena faccia, quello del Tar del Lazio, alla sinistra che aveva cercato di sferrare un vile attacco contro il direttore del Tg2.
La vicenda ruota principalmente attorno a due servizi che una delle più preparate inviate del Tg2 , Manuela Moreno, aveva realizzato in Svezia, all’indomani dell’accoltellamento di una donna ebrea moglie del presidente di una delle comunità ebraiche svedesi.
L’inviata della Rai aveva intervistato, nell’occasione, Imam, professori esperti di Islam e di terrorismo, il capo della Comunità ebraica, analisti geopolitici, rappresentanti di ogni parte politica, colleghi e gente comune per ricostruire al meglio la situazione in Svezia in relazione all’emergenza immigrazione e alla crescente difficoltà di integrazione che il Paese nordeuropeo sta registrando.
I due servizi del Tg2 avevano raccontato in profondità il Paese alle prese con grandi difficoltà rispetto alla gestione dell’immigrazione svelando, fra l’altro, che vi sono interi quartieri nei quali la polizia non mette piede perché completamente in mano agli immigrati più radicalizzati e dove vige la Sharia. Era stato anche posto l’accento sul crescente numero di stupri che le donne avevano subito.
La solita sinistra era andata all’attacco dopo aver confezionato a tavolino una specie di dossier contro il Tg2 e contro la Rai con l’intento di dimostrare che Sangiuliano andava rimosso.
L’Agcom, guidata all’epoca dalla sinistra, aveva eseguito la “fucilazione” con una vergognosa delibera che ora il Tar del Lazio ha stracciato.
“Il pronunciamento con cui il Tar del Lazio ha annullato la multa di 1,5 milioni di euro comminata a Rai dall’AgCom per presunte violazioni degli obblighi di pluralismo rappresenta un passo estremamente significativo per la giusta e doverosa tutela del Servizio Pubblico Televisivo e dei professionisti che vi lavorano – commenta, soddisfatto, Giampaolo Rossi, consigliere d’amministrazione Rai. – “Il tempo è galantuomo, come si suol dire. E dimostra che la frettolosità nei giudizi – specialmente se animata da matrice ideologica e intenti strumentali – non rende mai un buon servizio a nessuno”.
“La decisione di Rai di procedere in ogni sede a tutela del proprio operato – conclude Rossi– sta riportando la questione nel giusto alveo e, al contempo, restituisce ai lavoratori chiamati in causa, (soprattutto i giornalisti del Tg2 e il suo direttore Gennaro Sangiuliano fatti oggetto di attacchi indecenti), quella dignità professionale che alcuni hanno inteso calpestare pretendendo improbabili epurazioni”.
“Finalmente anche la giustizia riconosce la totale invalidità della multa comminata da Agcom per violazione del pluralismo da parte della Rai per i contenuti del Tg2 – esulta il commissario di Vigilanza Rai, deputato Fdi Federico Mollicone. – Una decisione che certifica, anche nelle motivazioni, un fumus di fondatezza dei motivi inerenti la violazione del principio del contraddittorio e del diritto di difesa“.
L’allora presidente dell’Agcom fece una magra figura quando si arrampicó sugli specchi davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza, dicendo che comunque i singoli episodi di cui si parlava non costituivano violazione”, ricorda Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e membro della Commissione di vigilanza Rai.
Secondo il Tar del Lazio, “i rilievi sui quali è stata fondata la valutazione della violazione degli obblighi di servizio non risultano, dunque, coincidenti con quelli oggetto dell’atto di contestazione, non solo perché più numerosi, ma anche in quanto ontologicamente e cronologicamente differenti rispetto a quelli contestati e sui quali si è sviluppato il contraddittorio procedimentale; alcuni di essi sono, peraltro, successivi alla contestazione ed alle controdeduzioni della ricorrente”.
Insomma nella fretta di confezionare la polpetta avvelenata contro i giornalisti del Tg2 e Sangiuliano, la sinistra ha fatto parecchia confusione persino con le date.
Così come l’Agcom a trazione centrosinistra, che il Tar del Lazio censura da questo punto di vista, avrebbe fatto parecchi pasticci, per esempio mancando di coinvolgere la Rai “in ogni fase dell’istruttoria” e impedendole “di presentare le proprie deduzioni difensive“.
Perfino sulla sanzione comminata alla Rai l’Agcom avrebbe preso cantonate tanto da risultare illegittima sia la diffida, sia la sanzione pecuniaria.