Sanzioni al regime comunista cinese per il genocidio della minoranza uigura: Scontro con la Ue
È scontro diplomatico tra Cina e Unione Europea. Pechino contesta la scelta della Ue di ricorrere alle sanzioni per gli abusi del governo comunista ai danni della minoranza musulmana degli uiguri . A violare i loro diritti umani sarebbero stati quattro ufficiali della regione dello Xinjiang. Una decisione che ha spinto il ministero degli Esteri cinese a convocare il rappresentante Ue a Pechino. A Arne notizia è stato lo stesso ministero che, in una nota, ha riferito che il vice ministro Qin Gang ha convocato Nicolas Chapui contestandogli che le misure punitive decise da Bruxelles sono basate «su bugie e false informazioni».
Gli uiguri sono una minoranza musulmana
La Cina parla di «protesta solenne» a fronte di «sanzioni unilaterali» applicate sulla base di informazioni contrarie «alla realtà». L’Ue, sostiene la diplomazia cinese, non può dare lezioni sui diritti umani. Da qui la sollecitazione di Pechino a «riconoscere la gravità dell’errore» e a «correggerlo» in «modo da non provocare ulteriori danni alle relazioni Cina-Ue». Per il regime Pechino, il trattamento degli iuguri è un affare interno. Di conseguenza, la protesta nasce dall’esigenza di tutela della «sovranità nazionale, della sicurezza e degli interessi di sviluppo».
Sanzioni anche da Usa, Canada e Gran Bretagna
Anche gli Usa avevano annunciato sanzioni contro quello che Washington ha definito «il genocidio degli uiguri». Misure in tal senso sono state prese infine anche da parte di Canada e Gran Bretagna. I capi delle diplomazie Ue hanno dato il via libera anche all’iscrizione nella lista nera dei sanzionati per le violazione dei diritti umani dei ministri della Sicurezza in Corea del Nord. Si tratta di Jong Kyong-thaek e di Ri Yong Gil. Entrambi sarebbero responsabili di torture o pene crudeli o degradanti, oltre che di esecuzioni extragiudiziali sommarie o arbitrarie. L’accusa nei loro confronti parla anche di sparizioni forzate di persone, arresti o detenzioni arbitrari, oltre al lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.