Sarkozy condannato a 3 anni per corruzione. Il giudice: «Fatti particolarmente gravi»

1 Mar 2021 16:28 - di Luciana Delli Colli
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Tre anni di reclusione, dei quali uno in carcere e due con la condizionale. È la condanna inflitta all’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, nel processo per corruzione e traffico di influenze che lo vedeva imputato insieme al suo avvocato storico, Thierry Herzog e all’ex magistrato Gilbert Azibert, anche loro condannati a 3 anni. Tra le accuse per le quali Sarkozy è stato condannato anche quella di aver corrotto il magistrato, promettendogli un incarico importante a Montecarlo.

Sarkozy condannato dopo lo scandalo intercettazioni

Il processo, scaturito da intercettazioni tra Sarkozy e il suo avvocato, fa riferimento a fatti avvenuti nel 2014. L’ex presidente era uscito da due anni dall’Eliseo. Secondo l’accusa che ha portato alla condanna di oggi, Sarkozy tentò di ottenere dal magistrato informazioni su un procedimento per un’ipotesi di finanziamento illecito che lo vedeva coinvolto. A dicembre la Procura nazionale finanziaria aveva chiesto che Sarkozy fosse condannato a 4 anni di cui 2 con la condizionale.

Il giudice: «Fatti di particolare gravità»

I fatti sono di «particolare gravità essendo stati commessi da un ex presidente della Repubblica», ha detto la presidente del tribunale correzionale, Christine Mée, illustrando la condanna nella quale di parla di «patto di corruzione». Per il magistrato, Sarkozy «si è servito del suo status e delle sue relazioni politiche e diplomatiche per gratificare un magistrato».

Si guarda al ricorso della difesa

Ora ci si attende un ricorso in appello della difesa, che per procedere aspetterebbe l’esito di altri processi che coinvolgono l’ex inquilino dell’Eliseo. Nel caso poi fosse confermato, l’anno di carcere potrebbe essere convertito in lavori socialmente utili o semilibertà. Sarkozy è il secondo presidente della Repubblica francese che riceve una pena detentiva. Prima di lui Jacques Chirac aveva avuto una condanna per appropriazione indebita di fondi pubblici e abuso di potere per fatti relativi al periodo in cui era sindaco di Parigi.

 

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