Scandalo mascherine in Germania: “Il ministro gay ha fatto avere un appalto al marito”

22 Mar 2021 10:15 - di Penelope Corrado
germania, mascherine ANSA

Scandalo mascherine in Germania. Il ministero federale della Sanità guidato da Jens Spahn avrebbe acquistato una fornitura da 570mila dispositivi di protezione dalla Burda GmbH. Presso questo grande gruppo lavora come lobbista il giornalista tedesco Daniel Funke, che è anche il marito di Spahn.

A far esplodere la bomba, il settimanale Der Spiegel. L’accordo «potrebbe rappresentare un conflitto d’interesse» per il ministro non ancora 41enne e astro nascente della Cdu. La fornitura sarebbe avvenuta per assegnazione diretta, Una procedura in cui il ministro segue direttamente la trattativa.

Burda ha difeso il ministro. Ha replicato che «in nessun momento» Funke sarebbe stato «informato o coinvolto nella transazione». Der Spiegel precisa che l’affare delle mascherine è stato realizzato attraverso una ditta di Singapore, con un prezzo di 1,73 dollari a pezzo. La consegna è avvenuta il 17 aprile 2020 a Shangai. Quindi il trasferimento in Germania avvenuto tramite un “ponte aereo” finanziato e organizzato dallo stesso ministero, che per tutta l’operazione ha sborsato un costo complessivo “di almeno 909 mila euro”.

Brutta botta per l’aspirante erede della Merkel

Per quanto riguarda Funke, il marito di Spahn lavora sin dal 2007 per l’editore Burda, prima come giornalista e caporedattore della redazione berlinese del settimanale “Bunte”, poi, dal 2019, come capo dell’ufficio della Burda Magazine Holding, sempre nella capitale. A quanto afferma la stessa azienda, in questa posizione il suo compito era di “stabilire relazioni con i maggiori rappresentanti d’interesse in tutti gli ambiti rilevanti” della società tedesca.

Scandalo mascherine in Germania

Questo è il secondo caso di opacità nei processi amministrativi in cui è coinvolto Spahn. Lo scorso ottobre il berlinese Tagesspiegel rivelò che il giovane ministro, astro nascente della Cdu nazionale, avrebbe assegnato un appalto da 100 milioni per la fornitura di mascherine all’impresa di logistica Fiege che ha sede a Greven, città del Münsterland in cui si trova proprio il collegio elettorale di Spahn.

Dure le critiche dei socialdemocratici (Spd), alleati di governo di Cdu e Csu. È «immorale, illegale e irresponsabile» che i deputati abbiano guadagnato soldi attraverso la compravendita di mascherine, ha dichiarato alla Bild am Sonntag il vicecancelliere e ministro delle Finanze della Spd, Olaf Scholz. Una intervista precedente alla bufera su Spahn, al quale il vicecancelliere non aveva comunque lesinato una stilettata. «Non si può annunciare con un tweet che ci saranno tamponi gratuiti per tutti per poi fare marcia indietro perché non c’è niente di pronto. Così ci si gioca la fiducia».

(Nella foto Ansa, il ministro Jens Spahn con il marito Daniel Funke)

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