Scaricabarile del governo sulla chiusura delle scuole. Governatori e sindaci sul piede di guerra
Scontro sulla chiusura delle scuole tra governo da un lato Regioni e Comuni dall’altro. Nel corso della cabina di regia con il Cts e l’Istituto superiore di sanità, il governo ha confermato la volontà di prevedere nel Dpcm la sospensione delle lezioni in presenza in tutti gli ordini e grado nelle zone rosse, nonché per le arancioni e le gialle laddove dovesse essere raggiunto il numero di 250 contagi per 100mila abitanti. A disporre le chiusure in questo caso, però, dovrebbero essere le Regioni. Le quali non ci stanno ad assumersi il ruolo di lasciare gli studenti a casa. Una preoccupazione condivisa anche dai Comuni.
Scontro Regioni-governo sulla chiusura delle scuole
L’opposizione agli intenti del governo è stata trasversale, con i governatori della Puglia, Michele Emiliano, e del Veneto, Luca Zaia, in prima fila. Emiliano, in particolare, ha posto l’accento sul fatto che dovrebbe essere il governo a farsi carico delle chiusure. Zaia ha contestato il parametro dei casi per numero di abitanti, sottolineando che penalizza i territori in cui si fanno più tamponi. Il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, poi, ha illustrato la richiesta di sostegni economici per le famiglie che si ritroveranno con i bambini a casa.
«Chiudiamo le scuole, ma continua la movida?»
Il presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, Antonio Decaro ha posto l’accento, invece, sul problema di coerenza e credibilità del complesso restrizioni. «Il governo ha confermato che siamo davanti a una risalita dei contagi con l’incidenza delle varianti anche su fasce di età più basse», ha spiegato Decaro, sottolineando però che «per le famiglie è incomprensibile che i ragazzi debbano stare in Dad al 100% e poi possano stare in giro per la movida».
I Comuni: «Il Viminale vigili sugli assembramenti»
Per questo l’Anci ha «posto nuovamente al governo e al ministero dell’Interno il tema dei controlli sugli assembramenti su strade o piazze da parte delle forze dell’ordine. Far sì che si accetti l’interruzione delle lezioni in presenza – ha ribadito Decaro – diventa più complicato se ogni sera ci sono centinaia di ragazzi in giro nei luoghi della movida».
«Non si possono lasciare i cittadini senza certezze»
«Nel confronto con il governo e le Regioni – ha spiegato il presidente dell’Anci – abbiamo formulato due richieste. Sono parametri chiari sulle condizioni che fanno scattare la chiusura e risorse per le famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei figli. Siamo consapevoli che sia fondamentale salvaguardare la salute, anche con provvedimenti duri, ma – ha avvertito Decaro a nome dei sindaci – non si possono lasciare i cittadini sospesi, privi di certezze e di mezzi per far fronte alle restrizioni».