Sindaci, da Salvini ancora una fuga in avanti: «Bertolaso è il miglior candidato per Roma»
Ieri Napoli, oggi Roma. Matteo Salvini davvero non si risparmia quando si tratta di punzecchiare gli alleati, anzi l’Alleata, quella Giorgia Meloni che forse l’avrà indispettito accogliendo più d’un leghista deluso. Al suo posto, tuttavia, avremmo considerato il bicchiere mezzo pieno e pure ringraziato la Provvidenza per aver visto lasciare solo il partito e non anche la coalizione. Ma sia come sia, è un fatto che dopo aver incoronato il magistrato Catello Maresca candidato sindaco di Napoli, oggi ha concesso il bis con Guido Bertolaso su Roma. Nomi eccellenti e rispettabilissimi, ci mancherebbe.
Ieri la Meloni aveva chiesto di condividere i nomi
A legittimare però il sospetto del dispettuccio è la circostanza che tra ieri e oggi, tra Napoli e Roma c’è stata la Meloni. E non per rendere la pariglia a Salvini, ma solo per invocare la necessità di un metodo di condivisione. «Attiviamo subito il tavolo del centrodestra», era stata la sua richiesta. L’alternativa è parlarsi a mezzo stampa, la via più sicura per ingarbugliare le lingue e giocare a non capirsi. Ne guadagnano solo gli avversari. Già li avvantaggia il doppio turno e la disinvoltura nella gestione del potere locale. Non c’è bisogno di porgergli evangelicamente anche l’altra guancia. Insomma, se qualche problema nella coalizione c’è (e c’è), basta parlarne ricacciando la tentazione delle reazioni stizzite.
Salvini deve ricercare unità
Lega e Forza Italia sono con Draghi mentre Meloni e FdI sono all’opposizione? Non è la prima volta che l’alleanza si spariglia rispetto ad un governo. È capitato con Monti, Letta e con il Conte-1. Ma la diversa collocazione nei Palazzi romani non ha impedito al centrodestra di fare strike nelle Regioni. Non si vede perché non si possa farlo, a maggior ragione, con l’elezione dei sindaci. La concorrenza elettorale tra alleati è normale. Pestarsi reciprocamente i calli, no. E non conviene a nessuno. Soprattutto a chi ha più da perdere. Proprio come quel tale che se li tagliò per fare un dispetto alla moglie. Ogni riferimento a Salvini è puramente intenzionale.