Sindaci, la Meloni a Salvini: «Subito il tavolo del centrodestra ma FdI non rinuncia al simbolo»
Rinviate ad autunno causa pandemia, le elezioni amministrative accendono comunque l’attività di partiti e coalizioni. Uno stop a protagonismi e a fughe in avanti arriva da Giorgia Meloni. L’obiettivo è evitare «la lotteria dei nomi e delle coalizioni», spesso la via più sicura per «favorire gli avversari». Al contrario è la coalizione unita che deve «decidere che strada percorrere». E proprio questo è il motivo che spinge la leader dei Fratelli d’Italia a chiedere di «riunire il tavolo del centrodestra». Al momento, la sua attenzione si focalizza su Roma, Napoli e Milano. Tre città – rivendica – dove «abbiamo acquisito in questi mesi disponibilità di rilievo». E a questo serve il tavolo: ad aprire «la strada della condivisione».
Dalla Meloni stop a fughe in avanti
Le parole della Meloni suonano come replica a quanto detto in mattinata a Napoli da Salvini. Dall’ex-ministro è infatti giunto un endorsement in favore di Catello Maresca, sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello partenopea. La Lega è pronta ad appoggiarlo «anche senza simbolo di partito». Un nome, quello di Maresca che la leader di FdI non esita a riconoscere come «di livello e molto interessante». Ma non per questo rinuncia a calare nella contesa un altro altrettanto «competitivo e vincente»: Sergio Rastrelli. «Un professionista autorevole – sottolinea – e da sempre impegnato per la legalità e al fianco delle Forze dell’Ordine».
«Ovunque con il nostro simbolo»
La Meloni non utilizza le candidature su Napoli per innescare polemiche. Tutt’altro: lo per evidenziare la necessità di convocare il tavolo. Dopodiché, assicura, «le valuteremo insieme agli alleati». Anche sulla questione simbolo, la leader di FdI non entra in casa altrui. «Ogni partito può e deve valutare liberamente se ritiene che il proprio simbolo sia un valore aggiunto o fare scelte differenti», premette. «Noi – aggiunge – su quello di FdI non abbiamo dubbi: saremo in campo con le nostre liste e il nostro simbolo». Quel che le sta a cuore è l’unità del centrodestra, non a caso definita «una precondizione per restituire alla città un buon governo». «Lo è certamente per noi e lo deve essere per chi – conclude, qui con una punta polemica, – ha Pd e M5S come momentanei alleati di governo».