Sinistra pentita su Boris Johnson. Mannoia: lo abbiamo perculato, era meglio stare zitti…
Boris Johnson, sinistra pentita per il trattamento riservato al leader conservatore britannico. Ora devono togliersi il cappello e riconoscere che gli inglesi hanno fatto meglio e prima di noi nella lotta al Covid. Vaccinazione di massa e decisioni rapide, mentre da noi Giuseppe Conte si baloccava con i Dpcm.
Boris Johnson, Fiorella Mannoia su Twitter
Ora è Fiorella Mannoia, su Twitter, a mostrare i primi segni di un cambio di rotta. Altro che critiche, Boris Johnson merita qualche complimento in più”. Scrive Fiorella Mannoia: “Abbiamo perculato il pannocchione inglese, lo abbiamo sbeffeggiato…Intanto quello ha vaccinato già quasi tutta l’Inghilterra. Stamose zitti che è mejo“.
Le reazioni al suo tweet
Alcuni le hanno fatto notare il linguaggio poco rispettoso. “Io il “pannocchione” lo chiamo Boris Johnson perché Prime Minister di un paese grande e millenario…e ho sempre rispettato le sue scelte di logica”. Altri hanno ironizzato sui nemici che la sinistra si sceglie e verso i quali si mostra carica di odio per partito preso. “Capita – è uno dei commenti – quando si è accecati da un’ideologia che considera tutti gli avversari politici fascisti e razzisti da eliminare”. Altri, infine, suggeriscono alla Mannoia di riflettere: “Magari capire perché lo avete perculato e perché dovete stare zitti la aiuterebbe a evitare altri errori”.
Boris Johnson: i primi errori, la malattia, la vaccinazione di massa
Il premier britannico Boris Johnson è stato considerato un bersaglio polemico dalla sinistra prima per avere inserito nel dibattito il concetto di immunità di gregge e poi perché non ha adottato subito, come l’Italia, rigide misure restrittive. Il Covid lo ha colpito in modo robusto, costringendolo al ricovero in terapia intensiva. In quell’occasione la sinistra ha dato il meglio di sé, considerando la malattia la giusta punizione per un leader che non si era rassegnato al lockdown.
Vaccini, dalla variante inglese al modello inglese
Johnson è però guarito e la Gran Bretagna ha capito che era necessario investire sui vaccini. Così è stato e adesso un leader sotto accusa per i morti di Covid è diventato l’eroe nazionale che è riuscito in pochi mesi a mettere in piedi una poderosa campagna vaccinale. Un modello (27 vaccinati al secondo) cui guardare come ha fatto anche il premier italiano Mario Draghi. Una campagna che ha fatto crollare contagi e decessi, e tutto ciò mentre infuriava la variante inglese. La sinistra, come tutta l’Europa, non ha potuto fare altro che prenderne atto.