“Speranza ci dica chiaro se vuole ucciderci del tutto”: ristoratori al limite dell’esasperazione
Di nuovo parte il grido di dolore dei ristoratori dopo un anno di incessanti chiusure-riaperture-chiusure e introiti ai minimi storici. Con poche speranze di una ripresa degna di questo nome. L’incertezza è diventato l’orizzonte unico dall’inizio della pandemia da Coronavirus. “Giunti a questo punto, il ministro alla Salute ha il dovere di rivelare al Paese e al settore dell’ospitalità a tavola – che vale il 30% del pil- quale sia il suo progetto. Il ruolo ricoperto gli impone di assumere la responsabilità della franchezza. Ha deciso di trascinare sul lastrico tutti i ristoratori italiani?”. Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, Movimento imprese ospitalità. Da mesi impegnati in continue iniziative davanti ai luoghi della politica. Hanno tentato di farsi ascoltare, con irrisori risultati. I ristori sono una miseria (se arrivano).
Bianchini (Mio) a Speranza: “Quale fine vuoi farci fare?”
Bianchini chiede al ministro e al governo chiarezza, almeno quella. “Desidera che il comparto venga sostituito dalle dark kitchen e dalle grandi catene di junk food. Molte delle quali, fra l’altro, non pagano le tasse in Italia? Vuole decretare la fine del settore gastronomico, grande attrattore turistico? In sintesi: vuole uccidere l’economia con la variante imprese?”. “Ci sono diverse vie d’uscita – ha proseguito Bianchini – ben note alla politica per salvare il salvabile del comparto e i ristoratori non ancora falliti. Eppure, l’unica decisione finora intrapresa è quella che lascia l’Italia senza speranza: chiudere tutto e sempre“. “Quindi, la morte di centinaia di migliaia di piccole imprese e la caduta in povertà di milioni di famiglie. Ma il ministro, ora, deve dirlo chiaramente, se è questo che ha in mente”, ha detto Bianchini. Che con la sua associazione ha già detto chiaro che dal 6 aprile i ristoratori che aderiscono al movimento apriranno a pranzo e a cena. Costi quel che costi, è una ragione di sopravvivenza.
Parisella (Mio): “Accanimento ideologico”
“Tutto è minacciato ma noi non ci arrendiamo”