Travaglio finalmente scopre il baby vaccinato Scanzi ma lo difende: “Ha solo parlato troppo”
Il giornale “dei migliori”, quello di quelli che non rubano, non fanno trastole, non commettono errori, non fanno cadere i governi e non si fanno i vaccini prima degli anziani e dei disabili, scopre finalmente che cova in seno una serpe, un traditore, un collega che sbaglia. Si chiama Andrea Scanzi, prestigioso editorialista del “Fatto Quotidiano“, che grazie a una oculatissima soffiata di un lettore si ritrova nella… rubrica delle lettere, sotto il fuoco amico di Marco Travaglio. Un’accusa pesantissima, quella del direttorissimo, che non fa sconti a nessuno, neanche al suo sodale Scanzi: “Ha parlato troppo“, dice Travaglio, senza sprezzo del pericolo.
Ricapitolando: Scanzi, da una settimana sulle prime pagine dei giornali per essersi fatto vaccinare prima degli anziani toscani (ultimi in Italia nella classifica dei fortunati…) in base a una presunta lista di “riservisti”, su cui indaga la magistratura, mentre sosteneva di essere un “caregiver” per i suoi genitori, pare da una clinica di lusso di Merano. Travaglio, analizzati i fatti e sentita la sua stessa opinione, l’unica che ritiene vagamente attendibile, su Scanzi ha sentenziato, rispondendo a un lettore: “Andrea non ha sbagliato sul vaccino, ma solo a parlare troppo. Non doveva sostenere gli italiani avrebbero dovuto ringraziarlo”.
Travaglio assolve Scanzi per il vaccino, su assist di un lettore
Ancora una volta, come già accaduto per lo scandalo Boldrini, l’assist al direttore arriva da un lettore in veste Francesco Totti, guarda caso…
“Caro direttore, credo che ad alcuni lettori/amici del Fatto farebbe piacere conoscere l’opinione del giornale sulla vexata (ma non sul Fatto) quaestio della vaccinazione di Andrea Scanzi”, scrive Cesare Sartori.
Travaglio, per la prima volta in vita sua, pronuncia una frase della quale il suo ego potrebbe pentirsi per tutta la vita. “Caro Sartori, lei ha ragione, ma cerchi di capirmi”. Lei ha ragione, qualcuno, per la prima volta, ha ragione con Travaglio. E’ storia, ma anche geografia, scienze.
Ed ecco la “Rerum Travaglium“, enciclina di assoluzione indiretta, per percorsi di Fede, dell’amico Travaglio al collega Scanzi. “Per una settimana, ogni volta che mi accingevo a scriverne, mi planava sulla scrivania un lancio di agenzia con le scemenze di qualche stalker da social, mitomane da talk, politico o politica senza pudore ma di molta casta, pennivendolo difensore dei privilegi propri, che facevano la morale ad Andrea e mi facevano scappare la voglia di intervenire per non essere confuso o intruppato con loro. Ora che – pare – il linciaggio si è un po’ placato, provo a riassumere l’idea che mi sono fatto. Scanzi, diversamente da me che sono un po’ incosciente, è un ipocondriaco terrorizzato dal Covid. Per sé e per i suoi genitori. Parlando col suo medico, ha saputo che in Toscana (ogni Regione fa come le pare anche sotto il Governo dei Migliori) ci si poteva segnalare all’Asl come riservisti o panchinari per le dosi di vaccino rimaste inutilizzate la sera. E si è prenotato. Il suo medico ha segnalato il suo nome, insieme a quelli dei pazienti di altri medici. Per un mese Andrea ha atteso che lo chiamassero, sollecitando ogni tanto notizie. Alla fine l’han chiamato e vaccinato, quando AstraZeneca non era proprio popolarissimo”.
“Io non lo avrei fatto e non avrei chiesto di ringraziarmi”
Travaglio assolve Scanzi ma chissà perché ammette che lui non avrebbe saltato la fila. “So benissimo che, anche se una cosa è lecita o usuale o normale, ho addosso i fucili spianati dei tanti che mi vogliono un gran bene, pronti a prendermi in castagna anche se non faccio nulla di sbagliato o di illegale. Ma non è detto che le mie regole personali debbano valere per tutti. Scanzi e chi l’ha vaccinato hanno seguito quelle del mitico generale Figliuolo, che ha raccomandato urbi et orbi da Fazio di iniettare i vaccini eccedenti “a chi passa”, da tutti elogiato come campione di efficienza. Semmai Andrea ha poi esagerato con la profluvie di parole usate per difendersi sui social e in tv, arrivando a dire che tutti dovrebbero ringraziarlo come testimonial anti-No Vax o che era il caregiver dei genitori. Ma non ha saltato alcuna fila e non ha rubato alcuna fiala. Insomma, troppo rumore per troppo poco, anche se a quel rumore ha contribuito anche lui”.
Sintesi: ha ragione il lettore, non ha torto il direttore, neanche Scanzi, ma è colpa di Figliuolo e di Draghi. Con Conte e Arcuri non sarebbe successo.