Tutta Italia verso la zona rossa: troppi contagi, pochi vaccini. Come quando c’era Conte
Lazio verso la zona rossa, insieme a Friuli Venezia Giulia e Veneto. L’Italia, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, potrebbe essere tutta rossa e arancione, eccetto la Sardegna. Le Regioni dovrebbero cambiare colore, a causa dell’aumento dei contagi di Covid e la diffusione delle varianti, a partire da lunedì. Il governo Draghi, che lavora a un nuovo Dpcm, attende per oggi nuovi dati. Domani uscirà il monitoraggio dell’Iss che porterà all’adozione di nuove ordinanze da parte del ministro della Salute Speranza con il cambio di colore per alcune regioni.
Veneto, Zaia: «Siamo sul filo del rasoio»
«Siamo sul filo del rasoio per il passaggio in zona rossa». A sottolinearlo è stato il presidente del Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa. «Ad oggi non abbiamo una certezza ma siamo in bilico – ha spiegato – io spererei che tutti andassimo in bianco, ma ad oggi siamo in arancione. Spero di “recuperare” un’altra settimana di “fiato” in arancione, purtroppo le curve a livello nazionale stanno salendo, ha avvertito ancora il governatore del Veneto.
La zona rossa prevede restrizioni importanti
«Non so quale sarà il nostro destino, la mia speranza è quella di mantenere l’arancione: l’indice Rt è in fase di calcolo e il Cts stabilirà domani i nuovi colori». «La zona rossa prevede restrizioni importanti – ha ricordato – dovremo chiudere i negozi, le scuole di ogni ordine e grado con problemi per i congedi parentali, il bonus baby sitter e quindi spero in una serie di misure del governo per il loro finanziamenti».
E ancora Zaia ha ricordato come dalla zona rossa «non si potrà uscire dai confini comunali se non per motivi di necessità».
Lombardia, Fontana: «Aspettiamo i dati, ma stiamo soffrendo»
Non è ancora certo che la Lombardia diventi zona rossa. «Domani abbiamo una riunione con il governo ma noi stiamo aspettando dalla cabina di regia i nostri dati per capire in che condizione ci troveremo. Lo dico chiaramente: ora noi stiamo soffrendo e c’è una tensione ospedaliera importante, con una diffusione più rapida rispetto alle altre ondate», dice il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, parlando in diretta a The True Show, su Telelombardia, secondo quanto riporta in una nota il programma. «A ieri sera abbiamo distribuito 930mila dosi di vaccino. Arriveranno le altre e ne usciremo».
In Piemonte quadro da zona rossa
Peggiora l’epidemia Covid in Piemonte, come del resto in tutto il Paese. È quanto si apprende dai dati dell’ultimo report settimanale del ministero della Salute che indicano per il Piemonte un quadro da zona rossa. In particolare, l’Rt puntuale risulta a 1.41 (superiore al valore 1.25 definito per il passaggio in zona rossa) e l’incidenza dei contagi è di 279 casi ogni 100 mila abitanti. Aumentano anche i focolai e la percentuale di tamponi positivi così come oltre soglia risulta pure l’occupazione di posti letto sia di terapia intensiva (36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30%) sia di posti letto ordinari (42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%).
La Basilicata resta in zona rossa
Il Tar della Basilicata, sezione prima, ha respinto il ricorso presentato da dieci avvocati lucani contro l’ordinanza del ministero della Salute. Sulla base dei dati epidemiologici ha stabilito la classificazione dell’intera regione in zona rossa dall’1 al 15 marzo. Gli avvocati hanno impugnato il provvedimento ritenendo che l’introduzione della zona rossa avrebbe dovuto escludere i Comuni nei quali il regime restrittivo non è giustificato. Perché non c’è una situazione epidemiologica che motivi le limitazioni.
Per il Tar l’impugnazione è ”infondata” perché è da escludere che il Ministero della salute nelle sue ordinanze «abbia la possibilità di differenziare al suo interno il territorio regionale».