Vaccini, è rissa in tv. Bassetti annienta Giarrusso che elogia Arcuri e Conte: “Vergogna” (video)
Vaccini, è rissa in tv. Bassetti disintegra Giarrusso che elogia Arcuri e Conte: «Vergogna. A lavorare». Volano gli stracci, inzuppati di parole grosse, tra Matteo Bassetti e Dino Giarrusso. Entrambi ospiti in collegamento su La7, nel salotto di Coffee Break, dove l’esponente grillino si dimostra subito inferocito. Insiste a rivendicare risultati e complimenti internazionali ricevuti, a sua detta, per la campagna vaccinale. Risultati mai arrivati. Complimenti datati all’esordio del programma di immunizzazione, come noto mai decollato. Un percorso a ostacoli accidentato da mille rinvii. Ritardi. Disguidi e caos che ci hanno portati al punto in cui siamo: una sfracello. Con l’Italia che si tinge di rosso ogni ora che passa. Lo spettro del lockdown totale che aleggia pesantemente. E una curva di contagi e decessi drammaticamente in salita. Siamo ancora alle prese con un piano vaccinale stentato e caotico. Alle prime battute: a fronte di paesi come la Gran Bretagna e Israele, tanto per citare i soli casi noti, alla fine di un viaggio che da noi non è mai partito.
Rissa in tv tra Bassetti e Giarrusso: volano gli stracci su La7
E in tutto questo, contro Bassetti prova a delineare nel suo intervento televisivo pecche e lacune del piano partito già con il Conte bis e Arcuri. E condito dalle polemiche che hanno animato le ultime settimane di scandali. Inchieste e errori eclatanti. Ma Giarrusso non ci sta. E insiste a difendere l’indifendibile: gestione dell’emergenza sanitaria e campagna vaccinale firmate dall’ex super-commissario. E scatta la lite furibonda. Il grillino dopo aver sentito le critiche dell’infettivologo, parte in quarta: «Bassetti è una star della tv e anche medico. Io mi fido di più della commissaria Ursula Von Der Leyen». L’infettivologo del San Martino di Genova, risponde lancia in resta: «Lei si deve vergognare, io sono in ospedale a lavorare. Si vergogni. Venga qua a lavorare. Vergogna, vergogna, vergogna», contrattacca furiosamente l’esperto.
Il grillino difende l’indifendibile: gestione dell’emergenza e campagna vaccinale di Conte e Arcuri
Giarrusso, la cui voce è coperta da quella di Bassetti, prova a salvare il salvabile della sua intemerata (cioè assai poco, quasi niente). E si aggrappa all’unico argomento a cui riesce ad ancorarsi in mancanza di altre argomentazioni. «Il suo ospite dimostra scarsa educazione. Continua a parlarmi sopra», si lamenta l’europarlamentare del Movimento 5 stelle rivolgendosi ad Andrea Pancani, il conduttore attonito e visibilmente stranito. Il quale, interviene invitando i duellanti a toni più pacati. Un appello che Giarrusso ignora platealmente, continuando a inveire contro il virologo. «Avete detto un sacco di cose che non stanno né in cielo né in terra. Ho più rispetto per Ursula Von der Leyen che per Bassetti. La presidente della Commissione europea ci ha fatto i complimenti per come abbiamo gestito la pandemia e le vaccinazioni anti-Covid. Bassetti è un medico, ma non è presidente della commissione Ue. La Von der Leyen ha fatto i complimenti a Giuseppe Conte», sottolinea il pentastellato sperando nella citazione erudita. E anche lì: rivendicando il flop del duo Arcuri-Conte, sotto gli occhi di tutti dal principio. E di cui ancora stiamo registrando gli effetti.
Attacca Bassetti: è una star della tv e “anche” medico. La replica: “Si vergogni”
Pancani e Bassetti, però, lo interrompono all’unisono. Ricordando al grillino che quelle parole risalgono, ahinoi, solo alla «fase iniziale» del progetto. Ma non c’è niente da fare. Giarrusso insiste con una foga che grida anche più delle parole. Poi, nel tentativo di dimostrare di aver fatto i compiti e di essersi preparato sul tema, adatta date e dichiarazioni come frecce (spuntate) al suo arco, da stilettare contro l’interlocutore sempre più indignato. Così, comincia a snocciolare alcune dichiarazioni dell’infettivologo: «Il coronavirus è più simile all’influenza che alla peste bubbonica… Chi lo disse? Bassetti. Chieda scusa», attacca Giarrusso tentando strenuamente di far valere la sua voce. Bassetti è rassegnato, allarga le braccia e lo stronca controreplicando con una semplice data: «Inutile che risponda a questo signore. Questa affermazione risale a prima della pandemia, al 18 febbraio 2020». Prima del lockdown di marzo. Prima del dramma ancora in corso. Pancani si riprende la parola. Giarrusso incassa. Bassetti è sgomento. E il contenzioso si chiude. Almeno per ora.