Il vergognoso delirio di Vauro: «Fratelli d’Italia è fatta di fascisti e razzisti, la Meloni mi quereli»
Ci risiamo. L’ex vignettista, che non fa sorridere ormai da anni se non involontariamente, va a caccia dei suoi 5 minuti di popolarità sui social, tra i compagni, gettando fango su un partito politico.Uno a caso, Fratelli d’Italia. Già il mese scorso Vauro Senesi, professione “pugnetto”, aveva cercato gloria dichiarando di non voler manifestare solidarietà a Giorgia Meloni dopo le offese degli illuminati docenti di Siena, per poi approdare alle offese dei militanti di Fdi. Oggi torna alla carica. Con il solito, triste delirio vetero-comunista.
Vauro contro la Meloni e i fascisti
“La Meloni ha annunciato pubblicamente che mi querelerà perché, ospite da Paola De Debbio, ho detto che Fdi è è un partito che cavalca il fascismo e il razzismo”, ha ricordato il vignettista all’Adnkronos. ”Io con questi non ci parlo neanche -continua- ma voglio dire che sono contento perché mi piacerebbe vedere, in un aula di tribunale, come fanno a dimostrare il contrario e cioè che Fdi non cavalca il fascismo e il razzismo”, conclude Vauro, reduce dalla figuraccia da Giletti.
Gli attacchi a Fratelli d’Italia a scadenze periodiche
«Non ho alcun interesse alla solidarietà di un personaggio come Vauro, ma per le sue dichiarazioni diffamanti rivolte verso Fratelli d’Italia in TV ne risponderà legalmente», aveva scritto in occasione delle precedenti offese la leader di Fratelli d’Italia su Facebook. «Non sono più disposta a tollerare questo tipo di diffamazione nei confronti miei e del partito di cui sono Presidente».
Il vignettista se la prende anche con il Pd
Scontro Serracchiani-Madia? “E’ uno dei soliti e un po’ miseri scontri di potere, molto maschili”, prosegue Vauro all’Adnkronos aggiungendo che ”questo si lega al fatto che abbiamo una classe politica che non è cresciuta nei territori e non si è confrontata con i militanti che ormai non ci sono neanche più”. ”I dirigenti e i politici da anni sono cooptati da piccoli, medi e grandi gruppi di potere all’interno dei veri partiti e il sistema della cooptazione come garanzia chiede solo sistema della mediocrità -aggiunge Vauro- Andrebbe ricostruiti luoghi di partecipazione reali dei cittadini, ma in questo momento sono utopici”.