Zaia: «Bloccato il lotto di AstraZeneca ABV5811. In Veneto 50% di defezioni, c’è paura…»
«Dopo quanto successo c’è paura ora per le vaccinazioni. A partire da sabato scorso stiamo assistendo ad un 50 per cento di defezioni nelle varie Ulss del Veneto per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, con le persone che non si presentano. Faccio un appello: almeno chiamate per disdire perché c’è anche chi lo vuole fare il vaccino». Lo ha sottolineato Luca Zaia nel corso del punto stampa.
Zaia: «Faremo lista d’attesa per i sostituti»
Il presidente del Veneto ha annunciato che «faremo una “lista d’attesa” per possibili sostituti di chi non si presenterà per la vaccinazione». Mentre sulle polemiche nate dopo la decisione del dg dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi di chiamare all’ultimo minuto alcune persone, tra cui dei dipendenti dei comuni, e dei giornalisti, per sostituire chi non si era presentato per la vaccinazione di AstraZeneca sabato, il governatore del Veneto ha sottolineato: «Io difendo apertamente l’operato del dg, che è stato criticato ingiustamente, perché si è trovato con un migliaio di dosi inutilizzate, che dovevano essere inoculate subito, per questo ha chiamato alcune categorie, ma non si trattava degli “amici degli amici”, e abbiamo vaccinato anche molti anziani che non erano in lista».
Bloccato un altro lotto di AstraZeneca
E poi ancora. «La brutta notizia di oggi è che la Procura di Biella ha inviato i Nas e ha bloccato in via precauzionale un altro lotto di AstraZeneca, ABV5811, dopo quanto successo in Piemonte. Il blocco non riguarda solo il Veneto ma tutta l’Italia, ne ho parlato con il ministro Speranza e lui lo ha confermato. Capite che è un altro duro colpo per la campagna vaccinale. Certo, è una decisione in via precauzionale ma bisogna chiarirlo velocemente».
L’assessore alla Salute Manuela Lanzarin, da pare sua ha spiegato che «il lotto AstraZeneca bloccato era di 41.300 dosi, di queste ne sono state già utilizzate 20.952, sono state quindi bloccate 20.348 dosi». Un lotto che era distribuito in tutto le Ulss del Veneto fatta eccezione per l’Ulss 1 Dolomiti (Belluno) e l’Ulss 9 Scaligera (Verona). Mentre il governatore del Veneto Luca Zaia ha assicurato che «ad oggi non si sono rilevate reazioni avverse se non quelle consuete di leggerissima entità come qualche linea di febbre temporanea».
Zaia: «Momento tragico e difficile»
«Stiamo vivendo un momento tragico e difficile», ha poi detto Zaia. «Magari in Veneto non si percepisce fino in fondo. Perché la pressione ospedaliera da noi cresce, ma è ancora sostenibile. In altre regioni invece, anche vicino a noi, con l’Emilia Romagna, sono in grave difficoltà. E già oggi ci sono quasi metà delle terapie intensive occupate».
Di più secondo il governatore del Veneto «siamo in uno scenario di guerra dove il virus avanza, ha picchiato e sta picchiando duro ma non è vero che gli ospedali si riempiono perché non ci sono le cure territoriali. Il rischio invece è la saturazione degli ospedali con il rischio di non curare chi ne ha bisogno». E quindi per il presidente del Veneto: «Non è rispettabile la posizione di chi dice che il virus non esiste o è il risultato di un complotto».
«Spero che la zona rossa sia solo di due settimane»
Zaia ha poi sottolineato che «le misure che ci sono state date da oggi ci portano a fare ulteriori sacrifici: penso alle famiglie con i bambini a casa, ma è tragica la situazione delle imprese, di bar e ristoranti ma soprattutto di intere categorie che non hanno più riaperto». Infine il governatore del Veneto sulla durata della zona rossa attiva da oggi ha sottolineato: «La legge prevede che ci sia per almeno due settimane. Io spero che sia solo di due settimane…».