Zaia: «Situazione grave, riaprono dieci Covid hospital. Variante inglese predominante»

16 Mar 2021 13:55 - di Giorgia Castelli
Zaia

In Veneto riaprono i Covid hospital. Il presidente del Veneto Luca Zaia oltre al bollettino con i dati relativi a positivi, vittime e ricoveri negli ospedali  affronta il problema dei vaccini all’indomani della sospensione delle somministrazioni di AstraZeneca.

«Nelle ultime 24 ore abbiamo registrato 1.901 nuovi positivi che su 52.262 tamponi fatti è pari al 3,64%. Mentre i ricoveri sono saliti a 1.745 (+131) con 84 nuovi decessi, per un totale di 10.200 morti da inizio pandemia».

Zaia: «Riaprono i Covid hospital»

«Abbiamo che 130 ricoveri su 131 dipendono dalla variante inglese – spiega  Zaia – Se fossimo a febbraio dello scorso anno saremmo già in default. Non siamo ancora nella fase di ridurre la macchina programmata ospedaliera» ma «si riattivano i dieci Covid hospital in Veneto. Le previsioni sono quelle di almeno altre due settimane di tensione». Zaia ha anche spiegato che «nei Covid hospital vengono mantenute le attività essenziali, ma ridurremo nel tempo anche attività ospedaliere». «Quando si vedono 131 ricoveri in 24 ore si capisce la gravità della situazione».

Zaia sulla sospensione di AstraZeneca

Il governatore si è soffermato sulla sospensione di AstraZeneca. «È stato un bene che se c’è un dubbio si sia sospesa la campagna vaccinale di quel prodotto. I dubbi devono essere però fugati con rapidità, anche perché, finora non è stata dimostrata la correlazione diretta tra vaccinazione ed eventi nefasti».

Certo è che, ha precisato il governatore del Veneto, «la sospensione di AstraZeneca non agevola la campagna vaccinale che dovrà essere rimodulata. Noi pensavamo per giugno di finire con gli over 70. Ma bisognerà far slittare questa scadenza se non ci saranno presto altre novità». E poi ancora. «Per noi è un grosso rallentamento della campagna vaccinale. Perché AstraZeneca è il vaccino di massa. In ogni caso, noi continueremo a vaccinare con Pfizer e Moderna e presto dovrebbe arrivare anche Johnson & Johnson». «Certo è che l’accordo con i medici di famiglia prevedeva l’utilizzo di AstraZeneca, quindi è da rivedere, perché manca la materia prima che sono i vaccini».

«Nessuna segnalazione di morti o reazioni gravi»

Zaia ha anche spiegato che «ora potrebbero esserci persone che non vogliono farsi vaccinare con AstarZeneca ma se questo vaccino verrà validato bisognerà somministrarlo». E poi ancora. E poi ancora. «Ad oggi non abbiamo nessuna segnalazione di morti o di reazioni gravi correlate alla vaccinazione con AstraZeneca».

Arrivano le prime dosi di anticorpi monoclonali

Da oggi arrivano in Veneto le prime 245 dosi di anticorpi monoclonali. Una cura da somministrare ai pazienti nei primissimi giorni dopo la comparsa dei sintomi. A Verona saranno due i centri di infusione dell’azienda ospedaliera, gli ospedali di Borgo Roma e Borgo Trento.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *