«Aiuto, liberatemi»: ragazza pakistana segregata in casa perché il fidanzato non è musulmano
Una richiesta disperata di aiuto, fatta arrivare di nascosto, per email, ai carabinieri. Così una ragazza pakistana di vent’anni, residente in provincia di Arezzo, è riuscita a salvarsi dalla segregazione in cui l’avevano ridotta i genitori musulmani, a causa di un amore con un giovane indiano di religione induista. «Venite ho bisogno d’aiuto», è riuscita a scrivere la ventenne ai Carabinieri, durante la Dad, in uno dei pochi momenti in cui non era sorvegliata a vista dai familiari. La ragazza era riuscita a scrivere appena 4-5 righe agli uomini dell’Arma, nelle quali aveva spiegato sinteticamente la storia della sua segregazione e il rischio di essere riportata in Pakistan, raccontando anche delle minacce di violenze e perfino morte rivolte dalla sua famiglia a lei e al fidanzato, qualora non avessero interrotto la relazione.
I carabinieri riescono a trovare la ragazza pakistana
I carabinieri, quindi, si sono messi immediatamente sulle tracce della ragazza, che aveva aperto l’indirizzo email di nascosto e che per il resto era isolata dal mondo. Per trovarla i carabinieri hanno dovuto mettere in campo una vera e propria attività investigativa, setacciando gli archivi e le anagrafi dei comuni del Valdarno per riuscire a risalire alla sua esatta identità.