Astrazeneca, sequestrati gli organi dell’insegnante di Palermo. Era morta dieci giorni dopo il vaccino
È stata la famiglia a chiedere chiarezza sulla morte della professoressa palermitana dieci dopo la somministrazione della prima dosa di Astrazeneca. Così la Procura di Palermo, su istanza dei legali dei parenti della donna, ha disposto il sequestro degli organi. E di alcuni campioni prelevati dal corpo di Cinzia Pennino. Il provvedimento è stato firmato dal pm Giorgia Spiri. Che ha nominato la professoressa Antonietta Argo e delegato il commissariato Oreto Stazione per le indagini.
Astrazeneca, sequestrati gli organi della donna morta dopo il vaccino
Consulenti di parte, incaricati dalla famiglia, sono il professor Paolo Procaccianti dell’Università degli Studi di Palermo. E il professor Lucio Di Mauro dell’Università degli Studi di Catania. Che è anche il medico legale di Stefano Paternò. Il sottufficiale della Marina militare di Augusta morto i primi di marzo, anche lui dopo la prima somministrazione di AstraZeneca.
I legali: una risposta concreta alle richieste dei familiari
“E una prima risposta concreta – commentano gli avvocati Raffaella Geraci e Alessandro Palmigiano – rispetto alle richieste dalla famiglia. E alla necessità di fare chiarezza sulla vicenda. Per quanto ci riguarda e per quello che abbiamo ricostruito, Cinzia Pennino era in ottima salute fino alla data della somministrazione. E risulterebbe quindi evidente un rapporto causa-effetto tra il vaccino e la trombosi che ne ha causato la morte”.
Presentato esposto all’Aifa e alla Asp di Palermo
Nei giorni seguenti la morte dell’insegnate, gli avvocati avevano presentato un esposto e un’istanza di accesso all’Aifa e all’Asp di Palermo. Per conoscere sia le determinazioni sulla distribuzione del vaccino, sia le procedure mediche e le terapie seguite a partire dalla fase della somministrazione del siero anglo-svedese fino al momento della morte.